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Se Medea ed Edipo si incontrassero, che cosa si direbbero? Provate a scoprirlo in questo romanzo, uno dei più belli del 2023.
ce lo racconta Agata Spinelli
Marie Gulpin è la nuova Presidente o Presidentessa della Repubblica francese, esponente di spicco del partito di estrema destra Enfants de la Patrie. Appena eletta riesce a far approvare la legge per il ripristino della pena di morte, anche e soprattutto per i reati di terrorismo. Ma quale terrorismo, il nostro o il loro? Pochi mesi dopo un uomo tunisino, sulla banchina ferroviaria, viene spinto sui binari, nell’attimo esatto in cui è ormai troppo tardi per il macchinista. A compiere il gesto è un gruppo di adolescenti, tra cui Luigi Gulpin, il figlio appena diciottenne di Marie. E se il tunisino fosse stato uno stupratore seriale? Se avesse bruciato il volto della moglie con l’acido? Spetterà alla Madre Capo di Stato concedere la grazia al figlio condannato e dimettersi?
Eccola Parigi dei giorni nostri, satura di barbarie, trasformarsi in un’altra alba dell’uomo, la più crudele, in cui la paura più grande è quella di impazzire, di non saper più riconoscere che cosa è accaduto e che cosa è soltanto nella nostra testa. Eccola Parigi, in cui il cittadino, allo stato primitivo di ritorno, è intento a fare di ogni oggetto o idea un’arma, soprattutto dei propri genitali.
In questo scenario, si dipana non solo lo scontro fra occidentalità e Islam, ma anche tra generazioni «insegneremo ai nostri padri a disobbedire?», scrive uno degli altri ragazzi della gang della metro, e ancora lo scontro fra i sessi, tra Il Dio femmina e il Satana maschio. Tra il ghiaccio e il fuoco. Ma chi è l'avversario?
Nel marzo 2023, ancor prima che lo Strega Europeo venisse assegnato a Emmanuel Carrère per V13, il libro-cronaca del processo per gli attentati terroristici del novembre 2015, e ancor prima che il mondo si colorasse di Rosa-Barbie, Neri Pozza pubblica questo romanzo strepitoso di Marco Mantello, queste 411 pagine di colpi di scena, di continui scambi di identità tra vittime e carnefici, e di generi letterari tra romanzo e tragedia: sino al finale, quando si concentra, si rapprende ed esplode tutta la potenzialità del romanzesco, come un Gefährder, come una minaccia. E cos’altro sarebbe un romanzo, spirito distillato e puro dei tempi ad altissima gradazione letteraria, se non una minaccia appunto, il pericolo potenziale che genera residui di realtà da difendere, dove alcune cose sono già accadute e molte altre potrebbero accadere.
Marie Gulpin è il dito nella piaga, che il narratore si lecca, fino ad autoaccusarsi, spaventato dell’empatia negativa, come se dicesse fra i denti di non fare ciò che racconta. Il dito al posto del pene, nella ghigliottina. O nella vagina.
Autore: Marco Mantello
Titolo: Marie Gulpin
Casa editrice: Neri Pozza Editore, Vicenza
Numero di mele: 5 su 5 (e lode)
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