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Ci sono detective che usano i pugni, quelli che usano la pistola e quelli che preferiscono i tarocchi.
Ce lo racconta Paolo Perlini
“La morte e il mago” è il primo caso di Bartolomeo Bolla, un cartomante che suo malgrado diventa un investigatore. Certo, un cartomante particolare ed è facile immaginare il suo ufficio come quello di Same Spade o Philip Marlowe.
Un giorno nel suo ufficio si presenta Rebeca Sausa, una escort brasiliana: chiede aiuto per la scomparsa del suo amante. Lui non si occupa di persone scomparse ma accetta, forse perché stregato dagli occhi della donna.
L’amante scomparso è il notaio Salvatore Di Blasi, una persona molto nota a Palermo, con qualche vizietto di troppo: lui e pure i suoi soci.
Bartolomeo Bolla ha un amico: Zio Tango, un ex poliziotto appassionato di vino, e gestore della Taverna dei Tre chiodi. È il suo braccio destro, insieme a Nica, una ragazza che qualche anno prima gli aveva chiesto un consulto. E poi Damiana Dagnino detta Dada, un’amica d’infanzia e ora tecnico della polizia scientifica.
Se il vice questore Rocco Schiavone, il poliziotto trasteverino nato dalla penna di Antonio Manzini si diverte a scovare somiglianze con gli animali in ogni nuova persona in cui s'imbatte, Bartolomeo Bolla, cartomante palermitano, dopo il primo sguardo riesce a capirne il segno zodiacale; un particolare gli ricorda un arcano e se riesce a leggere i tarocchi, è fatta.
Confesso che all’inizio, ancora prima di sfogliarlo, avevo qualche perplessità su questo investigatore sui generis. La bravura di Marco Castagna è stata proprio questa: di demolire i mie dubbi e trasformare la magia in qualcosa di naturale; l’arte di leggere le carte in una dote, alla pari del saper sparare bene con una pistola. Leggendo questi otto capitoli in un paio di sere non mi è mai sfiorato il pensiero che tutto fosse inverosimile, anzi.
È facile innamorarsi di Bartolomeo Bolla. Se ne innamorano le sue amiche, le escort di professione che vedono in lui qualcosa di intrigante. Perfino le donne sulle quali indaga. Forse proprio perché non è un commissario o avvocato, non fa il giornalista e neppure il detective privato. È un cartomante ma non imbonitore, apparentemente trasandato e in dirittura di arrivo verso la mezza età. Un bel tipo, insomma. È facile innamorarsene anche per i lettori.
Non è un eroe: è un uomo che il destino lo porta a diventare un investigatore e rischiare addirittura la vita. Un investigatore di sicuro originale che per le sue deduzioni forse potrebbe richiamare in modo vago Sherlock Holmes oppure il fumettistico Dylan Dog.
E chissà se le carte hanno previsto per lui un nuovo caso da risolvere.
Titolo: La morte e il mago
Autrice: Marco Castagna
Editore: Spartaco edizioni
Pagine: 168
Pubblicazione: novembre 2021
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