Watersong | Clarissa Goenawan

Watersong | Clarissa Goenawan

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Un romanzo che ti culla tra onde di sentimenti e inquietudini.
Impressioni di Paolo Perlini

Ho trascorso cinque giorni ad Akawaka. Ero già stato nei paraggi lo scorso anno e ai primi di luglio ci sono tornato.
Akakawa “è una cittadina tranquilla. Si registra qualche crimine, ma si tratta di reati minori, niente che giustifichi che una ragazza si porti dietro un coltello per difendersi”, ha detto il detective Idetoshi Oda a Ren Ishida, in Rainbirds, il primo romanzo di Clarissa Goenawan. Lo stesso Idetoshi che in Watersong racconta al nipote Shoji di quanto sia noiosa la vita ad Akakawa.
Certo, c’è poco traffico, gli autobus hanno corse regolari e sono poco affollati. Bisogna solo stare attenti a non mettersi contro Kazuhiro Katou, il politico del posto.

Si può alloggiare all’Hotel Katsuragi, un po’ periferico, solo cinque piani, la vernice esterna ormai sbiadita, ma per chi apprezza la tranquillità e vuole nascondersi dal mondo, è il posto giusto.

Sull’origine del nome di Akakawa ci sono due versioni: la prima pare che sia dovuta alle foglie rosse degli aceri che in autunno cadono nell’acqua e la tingono di rosso. I primi agricoltori che si stabilirono sul posto chiamarono così la città, “Aka” da rosso e “kawa” da fiume. La seconda versione dice che il rosso del fiume non sia dovuto alle foglie dell’acero ma dai cadaveri di un gruppo di contadini, spazzati via dai loro nemici. Secondo Izumi, tutte e due le versioni sono vere.

Tuttavia, è inutile cercare Akakawa su google maps: non esiste. È la città immaginaria che ricorre in tutti e tre i romanzi di Clarissa Goenawan: Rainbirds, Il mondo perfetto di Miwako Sumida e Watersong.

Watersong inizia con una profezia. Il bambino Shoji Arai, che ripetutamente sogna di annegare, viene portato dalla madre al cospetto di una veggente la quale dice:

«Suo figlio incontrerà tre donne con un nome che contiene l’elemento dell’acqua. Una di loro potrebbe essere la sua anima gemella…ma se non starà attento, l’acqua esonderà. Lui, o qualcuno a lui vicino – forse una di queste donne – potrebbe annegare.»

Shoji Arai cresce, da Tokio si traferisce ad Akakawa per seguire la sua compagna Yoko. Lei svolge un lavoro insolito, addirittura interessante: è un'ascoltatrice in una raffinata sala da tè.  Non deve fare molto, deve solo ascoltare, senza dare giudizi. È un servizio del quale si servono persone facoltose ed è appunto per questo che si richiede la massima riservatezza. Tutto quello che nella sala da tè viene detto e ascoltato, non deve uscire. 

Shoji invece, ancora non sa bene cosa fare dopo la laurea ma per contribuire alle spese e per stare sempre vicino a Yoko, accetta l’offerta di lavorare nel suo stesso posto e dopo pochi giorni inizia ad ascoltare la sua prima cliente: Mizuki, il cui nome significa acqua.
Saranno acque tumultuose, che velano di noir questo romanzo.

In Watersong si ritrovano i temi cari a Clarissa Goenawan. Come nei precedenti romanzi il protagonista, si trova alle prese con la sparizione di una persona a lui cara, in questo caso la compagna Yoko. Una ricerca che porta a scoprire i lati oscuri, quello che non si conosceva e di conseguenza porta a scoprire anche sé stessi. 
È la stessa Yoko a dire:

«Tutti hanno un lato nascosto…Come le cipolle. Se vuoi conoscere una persona devi togliere uno strato dopo l’altro A ogni strato si versa una lacrima. Ma se si sbuccia troppo, non rimane nulla.»

Per questo, a volte «l’ignoranza è una benedizione».
E poi c’è sempre quel contrasto che si può riassumere in un dialogo tra Yoko e Shoji, durante l’ascolto di una musica di Chopin:

«Non c’è bisogno di essere esperti per apprezzare Chopin. Sono sicura che anche tu provi la stessa sensazione. C’è qualcosa di oscuro che scorre al di sotto della bella melodia. Fa appello alla nostra umanità».
«Che vuoi dire?»
Yoko aveva stretto le labbra. «Be’, tutti hanno un segreto che non vogliono nessuno scopra mai.»

Infine, c’è quella consapevolezza che noi occidentali facciamo ancora fatica ad acquisire: lasciar andare il passato, le anime dei propri cari, ma anche i nostri amori idealizzati, così pervasivi da impedirci di cogliere altre opportunità e scoprire e apprezzare nuovi amori. Lasciar andare chi, a causa degli eventi o delle necessità, non ha più potuto o voluto restare al nostro fianco.
Sono stato cinque giorni ad Akakawa, ho conosciuto Seven Stars di Rainbirds: mi ha rubato dalle tasche un pacchetto di gomme da masticare. Ho conosciuto Liyun di Watersong e mi piacerebbe se venisse a casa mia a cambiare le tende.

Spero di incontrarle di nuovo.

Titolo: Watersong
Traduzione Viola Di Grado
Autore: Clarissa Goenawan
Pagine: 320
Editore: Carbonio editore
Pubblicazione: 30 giugno 2023
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