Storia di un luogo e del coraggio della paura
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A due anni dall’uscita di Urla sempre, Primavera (NN Editore, 2021), Michele Vaccari torna in libreria con Buio Padre nella collana ‘Le Farfalle’ di Marsilio Editore.
Un romanzo d’avventura e dai toni cupi, in cui il personaggio principale è Crinale, un piccolo borgo nell’Entroterra ligure «prominente verso la Valle, con quel Montebuio che si staglia a nord delle ultime case più esterne al centro, Crinale è sempre stato un luogo che sull’idea di confine ha inventato la sua sopravvivenza nel corso dei secoli». In questa infinitesimale parte del mondo, la vita di Dafne, Vinicio, Adamo e Raul sta per cambiare: a deciderlo sono gli adulti e la leggenda.
Nel risguardo di copertina, troviamo la mappa del paese che serve a orientarci negli spostamenti dei protagonisti. Pronti per l’indimenticabile festa di addio per la partenza di Vinicio alla Pieve del Diavolo – luogo che trova spazio, nei capitoli del romanzo, e che conduce alla storia, ai miti e alle leggende che appartengono da generazioni all’oralità degli abitanti – si trovano a fronteggiare una pioggia incessante: un’alluvione con conseguenze, tutt’altro che prevedibili, di fronte alla paura già forte di aver perduto case e famiglie.
La storia è stratificata: dopo il susseguirsi di capitoli, nei quali ci vengono presentati i personaggi e il loro ruolo nella società che abitano, veniamo catapultati nell’universo di emotività e sentimenti che questi giovani amici vivono. I ruoli autoassegnatisi scricchiolano, e nuove dinamiche sconquassano la già precaria situazione.
Nulla è lasciato al caso, nemmeno la presenza infestante e pandemica dei funghi, arrivati a Crinale da una costa del monte venuta giù durante l’alluvione.
Dove finisce il paese iniziano i boschi selvatici lasciati al volere della natura e che i protagonisti attraversano non senza timore di essere di troppo. Una natura già contaminata dalla presenza dei loro avi.
La forza di questo romanzo risiede nell’abilità con cui Vaccari lascia la parola ai giovani, in dialoghi credibili e naturali. La lingua italiana si mescola al dialetto e al neologismo tutto contemporaneo. Le pagine vibrano di frasi nobili nel significato e nella scelta ponderata e puntuale della parola. Il ritmo non concede inciampi, e vien voglia di leggere a voce alta.
Vaccari racconta il coraggio della paura, quella sorta di avventata audacia che compare, per istinto di conservazione, innanzi al pericolo. Uno stato d’animo che avvolge la generazione di Dafne, Vinicio, Adamo e Raul al di là di ogni prevedibile catastrofe. Essi, seppur portatori genetici dell’incertezza dei padri – resi inabili – degli errori commessi e di quelli ancora da scontare hanno dalla loro parte la perspicacia e la voglia di guardare oltre, di farlo assieme e diventare testimoni e artefici.
Ci troveremo circondati da decine di persone senza coscienza manovrate da una forza invisibile e malvagia che pensa solo a nutrirsi, non conosce la compassione e, forse, è pronta a cannibalizzare la testa del mondo intero per far valere il proprio primato di venuta sulla Terra.
Titolo: Buio Padre
Autore: Michele Vaccari
Editore: Marsilio
Pagine: 384
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