Bach | Pedro Eiras

Bach | Pedro Eiras

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14 racconti “musicali” nei quali il thomaskantor di Lipsia è il soggetto, il punto di arrivo. Una presenza anche nel silenzio.

di Paolo Perlini


Gli appassionati già lo sanno: Johann Sebastian Bach “dava i numeri”.
Nelle sue composizioni possiamo trovare sezioni auree, teoremi e riferimenti numerici specifici. Il suo numero preferito era il 14; ad esso, secondo le regole della gematria, si può ricondurre il suo nome:
B(2) + A(1) + C(3) + H(8) = BACH (14)
Nel celebre ritratto di Elias Gottlob Haussmann, Bach indossa una giacca con 14 bottoni e nell’Arte della Fuga, 14 sono i contrappunti, 14 sono le note che formano il soggetto del Contrapunctus V e VIII, l’ultima fuga, incompiuta, è la quattordicesima.

Si potrebbe andare avanti a lungo ma questa breve premessa serve solo da introduzione alla raccolta di Pedro Eiras, Bach, edito da Il Ramo e la Foglia edizioni: 14 racconti, per l’appunto.

E ancora una volta, gli appassionati di Bach sapranno riconoscere a prima vista il significato delle tre lettere seguite da un numero, poste all’inizio di ogni capitolo-racconto: non sono vezzi tipografici ma si riferiscono al sistema di catalogazione BWV, o Bach-Werke-Verzeichnis (Catalogo delle opere di Bach) da Wolfgang Schmieder, l'autore del catalogo.

Ecco quindi che il primo racconto, Anna Magdalena Bach, può essere letto ascoltando l’opera BWV 225, cioè Il mottetto Soinget dem Herrn ein neues Lied (Cantate al Signore un canto nuovo), il secondo con la cantata BWV 8 Liebster Gott, wenn werd ich sterben (Caro Dio, quando morirò), e via di seguito.

La raccolta non è una biografia del Kantor, un trattato musicale o un diario personale. All’apparenza, per stile e struttura ogni racconto sembra slegato dagli altri, come se fossero tante polaroid appese a una parete, tante note premute a caso da un bambino sulla tastiera di un organetto Bontempi.
Invece, ogni racconto ci accompagna al successivo in maniera quasi impercettibile e il fulcro di ognuno rimane il compositore. In fondo, secondo la teoria dei sei gradi di separazione, a Bach in qualche modo ci arriviamo tutti.

Dal primo racconto di Anna Magdalena Bach si arriva al testo di Esther Meynell, scrittrice inglese e autrice della Piccola cronaca di Anna Magdalena Bach.
Si passa ai cineasti francesi Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, poi a Gustav Leonhardt, Glenn Gould, John Cage, Gottfried Wilhelm Leibnz, Maria Gabriela Llansol, Martin Luther, Jeshua Ben-Josef, Etty Hillesum, la scrittrice olandese vittima dell’Olocausto. E qui, dopo le parole di Etty, «Penso di doverti aiutare, mio Dio. Tu non hai forze per aiutarci, per questo ho bisogno di venirti in aiuto», si approda al silenzio, un capitolo di pagine bianche, da “leggere” ascoltando la cantata BWV 82 Ich habe genug… (Ho abbastanza).

La musica che come dice Alberto Basso in Frau Musika, «assottigliandosi, riducendosi all’essenziale e all’indispensabile mirando al delicato e all’intimo, si fa silenzio, si organizza in forma talmente pura che il suono pare inafferrabile, ineffabile, le sue strutture irripetibili…»

Restano gli ultimi due contrappunti, quello del medico scrittore Albert Schweitzer e 2002, la voce dell’autore con l’ascolto de l’Aria della Passione secondo Matteo:
«Penso che mi piacerebbe scrivere su Bach, ma non so come si scrive su Bach, cercherò ancora per molti anni.»

Gli anni sono passati e hanno dato frutto. Probabilmente sono serviti per trovare il suono giusto, quello che Eiras aveva in testa, come scrive in un racconto riguardo ai gemiti di Glenn Gould: «No, io penso che non sia per gli ascoltatori, ma per lui stesso, sapete cosa credo? Credo che stia cercando di riprodurre i suoni così come li sente in testa, i suoni che il pianoforte non può produrre.» (Glenn Gould - BWV 988 pag 57)

Alla fine mi sono tolto una curiosità e ho controllato secondo la gematria quale sia il numero di Eiras, l’autore. Il risultato è 185 e la somma delle singole cifre dà 14.


Titolo: Bach
Autore: Pedro Eiras
Traduttore: Michela Graziani
Casa editrice: Il ramo e la foglia edizioni
Pagine: 160
Pubblicazione: novembre 2022
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