di Chiara Bianchi
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Le dinamiche che presiedono e governano la forma breve si possono considerare vere e proprie operazioni chirurgiche. Alessandra Sarchi, scrittrice e amante del racconto, ci presenta questa nuova raccolta dal titolo Via da qui, edita da Minimum Fax, con l’abilità di chi sa usare il bisturi narrativo. Il meccanismo compositivo della forma breve è un concentrato di tutto ciò che serve per invitare il lettore a leggere oltre la pagina, fornendo una lente di ingrandimento su un fatto, su un momento, che però resta circondato da tutto il resto.
La copertina di questa raccolta colpisce per l’intensità dell’immagine: una mano attorcigliata da una catena alla quale è legata un’ancora, uno sfondo arancio che sa di mare al tramonto o di un campo di grano bagnato dal sole di luglio. Eppure, tutta la saldezza che dovrebbe derivare dall’ancora svanisce non appena notiamo che la stessa non ha appigli, fluttua. Segue il titolo Via da qui: un grido, una promessa, un monito, una dichiarazione di intenti, un appello. Per saperlo dobbiamo entrare in questi cinque mondi, così distanti tra loro per vissuto e per scelte.
Il tempo del racconto permette di focalizzare un evento e di giocare col tempo dei ricordi e delle attese future e, mentre tutto accade così come deve accadere, la sensazione è che questi personaggi non siano mai pronti. Illusi di tenere le briglia alla linearità della vita, navigano a vista e improvvisamente travolti da tsunami emotivi cercano rifugio nella sospensione. L’unico appiglio alla realtà è un senso del possesso che permette loro di riprendere una visione dello spazio attorno attraverso oggetti, muri, case.
La casa è la dimensione scelta da Sarchi per dar vita al movimento dei corpi, i quali, mutabili, attraversano gli eventi aggrappandosi proprio alle piccole cose – che non sono gesti, ma oggetti: armadi, mobili, muri scrostati, stanze occupate, argini, baracche, terrazzi, quadri, lampade, libri.
Strati di vita si addensano nelle immagini che si susseguono e restituiscono la potenza di una frase costruita con abile penna. È così che entriamo nella tana di una coppia omosessuale proprio nel momento in cui la bolla sicura esplode; assistiamo alla volontà di dirottare la propria vita sulle sponde dell’argine nel momento in cui una lingua non è sufficiente per esprimere il proprio sentire, dove l’acqua scorre e le zanzare assillano, e una bambina guarda il mondo con disincantato realismo (dimostrando quanto i più giovani siano saggi rispetto agli smarriti adulti); c’è la vita nel palazzo della principessa il cui restauro destabilizza gli inquilini – nuovi nobili decaduti del ventunesimo secolo – davanti all’ennesima ardua prova della vita; voliamo poi in California, respiriamo l’aria calda e, accecati dalla particolare luce, seguiamo le vicende di una separazione; ci spostiamo tra le calle veneziane in compagnia di un gruppo di amici – affascinati dalla bellezza della vetusta città che fa da sfondo e ne diviene protagonista – privi di strumenti per ristrutturare la loro amicizia turbata dagli eventi e dallo scorrere degli anni.
«[…] avevano rotto con il sistema, sebbene quello che stavano mettendo in atto non fosse un vero e proprio gesto di ribellione o un’efficace alternativa, piuttosto uno zoppicante espediente per sopravvivere». (da Il palazzo della principessa)
Le strategie di sopravvivenza a un evento sono disparate. Lo sguardo è rivolto al distacco da un quotidiano che è già passato e non può più essere presente, né futuro. Cogliamo i protagonisti proprio in quel frangente: quando tutto non è più e chissà cosa potrà essere.
Disincantati si avviano verso qualcos’altro portando con sé un profondo senso di non appartenenza ai luoghi e camminano verso un altrove che è sì luogo, ma anche tempo, spazio e materia, alla continua, inesauribile, ricerca del sé.
«[…] caelum mutant sed non animum, detto di quelli che invano cercano di sfuggire alle proprie sofferenze, cambiando posto». (da Cherry Street)
Titolo: Via da qui
Autore: Alessandra Sarchi
Edizioni: minimum fax
Pubblicazione: febbraio 2022
Pagine: 140
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