Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba
parole di Christina Bassi
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«Il padre di Giovanni si occupava di traffici marittimi. La famiglia era benestante. Ma non era sempre stato così. Un tempo erano pescatori e, di solito, quando dici pescatori aggiungi umili. Umili pescatori. In realtà, nella famiglia Succi, correva da sempre anche una corrente di grandezza. Era il suo bello. Si sentivano eccezionali. [...] Questa grandezza generica e risoluta si impresse nella mente di Giovanni, insieme a una sensazione di invulnerabilità. Un passato di fame e un presente di grande appetito. Uno dei modi in cui il neonato era tenuto a distinguersi era mangiare. Giovanni cominciò subito bene, beveva litri di latte materno. [...] Ma un giorno rifiutò il boccone. Chiuse la bocca e la riaprì solo per dire solennemente: “Oppa oba”. “Che ha detto il bambino?”. “Troppa roba” sussurrò la madre».Enzo Fileno Carabba è arrivato a scrivere questo romanzo per caso, esattamente come, nel 1990, riuscì a vincere il premio Calvino. In quel caso fu un invio last minute, in questo caso la proposta di scrivere un monologo teatrale. Da lì la valanga degli eventi lo ha portato a scartabellare negli archivi, nelle testimonianze, in libri e articoli, fino a scoprire che non solo il digiunatore Giovanni Succi era esistito davvero, ma anche che c’era una fine corrispondenza tra il suo passato e questo uomo imperscrutabile.
Dai documenti all’immaginazione il passo è stato spontaneo e naturale: Carabba ha costruito il romanzo per aneddoti, dall’infanzia di Succi, dai suoi primi “amori”, quelli per gli uomini del circo, con le loro strane ma incredibili capacità che sfidano la natura dell’essere umano, fino a scoprire le potenzialità del digiuno.
Capire una scelta così estrema per il tempo (siamo nel 1880 quando Succi intraprende questa strada, dopo l’incontro con un santone africano) seppur in crescita in tutto il mondo, non è facile: viene internato nel manicomio della Lungara con la diagnosi di “frenosi sensoria”. Ma il suo spirito non verrà intaccato dai ricoveri, e continuerà a esibirsi in tutta Europa, continuando a sperimentare, a sfidare il proprio corpo e a cambiare la Storia.
Grazie a Enzo Fileno Carabba, che ha una penna entusiasta, coinvolgente, si è riportata alla luce la figura di quest’uomo incredibile e di un fenomeno sicuramente affascinante tutto da riscoprire.
«Esiste un animale marino, l’ascidia, che se ne va in giro lasciandosi portare dalle correnti, ora qua ora là, verso un posto migliore. Quando trova il posto migliore - lo trova sempre - si lascia andar giù, si ancora al fondo e dà inizio a una esistenza stanziale. Ma non per questo inoperosa. Si concentra. Percepisce i propri organi uno per uno. Ne cambia la disposizione interna. Perde la coda: perché tenersi una cosa se stai fermo? Meglio semplificare. Alla fine l’ascidia si mangia il cervello, che a quel punto non serve più».
Titolo: Il digiunatore
Autore: Enzo Fileno Carabba
Editore: Ponte alle grazie
PAGINE: 256
PREZZO: 16.00 €
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