Non importa quale sia l’estrazione sociale, O’Hara ci dice che le persone sono soltanto persone
di Chiara Bianchi
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Elizabeth Appleton, per la prima volta tradotto in italiano e pubblicato in Italia da Nutrimenti Edizioni, è un romanzo scritto dalla abile penna di John O’Hara nel 1963.
Chi conosce O’Hara, attraverso i suoi racconti brevi, riconoscerà lo stile e la voce di chi non si stanca mai di raccontare la realtà americana della prima metà del Novecento: provinciale, borghese, priva di luce all’ombra del segreto e a salvaguardia delle apparenze.
La storia, ambientata in Pennsylvania, copre un arco narrativo di circa vent’anni – dai primi anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento.
Elizabeth Appleton, nata Webster, è una giovane rampolla di una ricca famiglia newyorkese che si invaghisce e poi sposa uno studioso, destinato a diventare insegnante, tale John Appleton.
Dopo il matrimonio si trasferiranno nella piccola cittadina di Spring Valley, dove mentre John diventa professore di storia e poi preside del college, Elizabeth si allontana sempre più dalla mondanità richiesta a una donna della sua estrazione sociale. Diversi anni dopo aver dato alla luce due figli, essere diventata una devota moglie, ella si innamorerà di un uomo ricco e affidabile, iniziando una relazione segreta e appassionata.
«La mia vita e la tua vita, disse lei. E niente potrà mai cambiarlo. Possiamo mentire, possiamo entrambi desiderare di non averlo mai fatto, ma non possiamo cambiarlo, vero?»
O'Hara si occupa di relazioni, non di eventi, perché gli eventi possono essere semplificati. Le persone, per quanto semplici, sono sempre intricate. Ci racconta minuziosamente la vita di una piccola città degli Stati Uniti fissando il suo focus sui costumi sociali e sessuali. Nel corollario vasto e circolare di personaggi eclettici, menzogneri, pieni di vita e alcol, quasi sempre accompagnati da una bella macchina e da una bella donna come moglie, attraverso i dialoghi, arguti e sprezzanti di realtà, O’Hara dà vita a un carosello di esperienze tali da far apparire del tutto consono anche il comportamento meno morale per l’epoca.
Elizabeth tende all’avventatezza, è piena di energia non goduta, John un marito esemplare, ma i tempi cambiano: arriva la guerra, la paura di non rivedersi più, la minaccia della bomba atomica, i signori dei club e delle confraternite, le scalate carrieristiche, gli intrighi politici e sociali.
A tutto ciò si aggiungono le pressioni familiari e amicali.
Come si può fuggire dall’intrigo e dal dubbio? Forse soltanto proponendo nuovi schemi insoliti nei quali il segreto è il vero ingrediente che fa funzionare tutto anche a costo di sacrificare, apparentemente, la propria vera natura.
« […] Elizabeth Appleton divenne più esplicitamente un tipo americano riconoscibile: la moglie che partecipa apertamente e con lo stesso interesse alla carriera del marito, mettendo in chiaro che non desidera nessun’altra carriera per sé. John Appleton divenne per lei una causa, se non una vera e propria crociata».
John O'Hara
Elizabeth Appleton
pp. 352
Prima edizione novembre 2021
Traduzione di Nicola Manuppelli
In copertina: 2013 Elisabeth Ansley
ISBN: 9788865948606
20,00 €
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