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Un uomo malvagio a cui viene trapiantato il cuore di un santo, un uomo che ha perso la propria figlia per una malattia improvvisa, il guru di una setta suicidaria, un reduce di guerra, un fotografo perverso, un padre divorziato sono solo alcuni dei protagonisti di questi racconti drammatici e noir sospesi tra bene e male, vita e morte.
di Erika Casciello
Con le raccolte di racconti ultimamente ho un rapporto conflittuale: mi attraggono perché è un genere poliedrico ma resto spesso delusa: vuoi perché considerato un "formato" che si presta a narrazioni incomplete, più evasive di un romanzo, meno precise, meno rigorose (il che è una mistificazione, in realtà, perché il lettore, al contrario, è dal racconto che esige maggior puntualità perché si ha meno tempo di calarsi nelle parti, avviando quella sorta di narrazione parallela all'originale perché idealizzata secondo le proprie emozioni e il proprio vissuto).
Vuoi perché, ultimamente, nella narrativa contemporanea, c'è una sorta di trend nei racconti votato al pulp e al cinismo più gretto, tanto da risultare "indigeribile". Ecco, anche qui, a mio parere, è per la convinzione errata che far parlare i cattivi sia più semplice, che siano più vuoti, che non abbiano sfumature. Sbagliato! I cattivi e i buoni in realtà non esistono davvero, sono ovunque, siamo noi.
Ed è questo il pregio principale dei protagonisti di Vi dichiaro marito e morte: sono spesso cattivi ma sono fallibili.
La malvagità, in fondo, è solo una discesa un passo alla volta. Oppure è un punto di vista. Sopravvivere a qualcuno è crudele? Sì, forse sì. Ma lasciarsi andare e seguire qualcuno in un destino che non ci appartiene non è altrettanto crudele nei nostri confronti? Chi racconta la storia? Un divorzio, narrato dai due coniugi, risulterà molto diverso: chi è l'aguzzino? Chi è la vittima?
Qualunque tipo di rapporto è un equilibrio tra due individui, ma chi controlla la bilancia? E quanto dista l'amore dal rancore, dalla rivalsa, dalla vendetta?
Spesso è un attimo, un giro di ruota, una pillola è veleno e l'altra un'aspirina, persino la morte può essere solo un passo falso, una scelta fatta alla cieca.
Dove risiede la bontà? È nel cuore davvero? Allora si dovrebbe poter trapiantare trapiantandone l'organo. Oppure no, la bontà, forse, è solo una condizione volubile, soggetta a trasformazione e la malvagità è una sfumatura, un suo riflesso distorto, il rovescio della medaglia.
Questi racconti mettono a disagio? Sì, lo fanno. Ma la condanna non è mai senza appello.
Titolo: Vi dichiaro marito e morte
Autore: Simone Consorti
Edizioni: Ensemble
Genere: Racconti
Pagine: 132
Uscita: settembre 2020
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