+++++
"Non potevo far entrare altri uomini nel campo di papaveri che le macchiavano il petto quando facevamo l'amore".
È solo una delle tante note che ci regala Pablo Lentini Riva con il suo La Chitarra del Liutaio di Almeria
di Paolo Perlini
"Ne ho sentiti tanti di paragoni tra musica e vita, per lo più mal riusciti e voglio azzardarne uno anch'io: mentre suoni puoi fare errori dai quali il mestiere ti salva, altri invece compromettono irrimediabilmente il resto dell'esecuzione e i musicisti sanno che il buco più spaventoso arriva proprio dove il pezzo è facile e l'attenzione cala. Nelle vita è lo stesso: il savoir faire non ci salva sempre e l'errore fatale lo commettiamo con leggerezza".
Ecco, nella musica, come nella scrittura e nella vita, ci sono tanti virtuosi che all'inizio ti affascinano: ne ammiri le gesta, la facilità con la quale fanno scorrere la propria vita o la mano sulla tastiera. Finito lo stupore ti accorgi che molti di questi praticano soltanto un esercizio ginnico, sono cultori della velocità e dell'azione. Nemmeno conoscono il valore di una pausa o il suono del silenzio. Forse proprio perché ne hanno terrore.
Non ho mai avuto il piacere di ascoltare qualche esecuzione del Pablo musicista ma questo è il terzo volume del Pablo scrittore e ancora prima di leggerlo sapevo che vi avrei trovato certezze, il virtuosismo non fine a se stesso ma colorato, intriso con l'inchiostro della passione. Ero sicuro che avrei trovato le note ripiene di suggestioni, rivestite di cotone, profumate dal tempo e non sparate come pallini di piombo da una carabina.
Ne ho avuto conferma dopo poche pagine quando ho letto questa frase:
"Ha dormito bene?"
"Con un'allieva dai capelli di cenere, le ossa di pollo e i seni di marzapane, avrei dovuto rispondere, ma mi sono limitato ad annuire".
Una conferma senza smentite quando ho letto questa:
"La sera ho nostalgia di mia madre. La ho nel ventre della capitale, figuriamoci in campagna, dove le donne fingono di saper fare la torta di mele".
o ancora:
"Sarebbe stato bello librarsi oltre la riva, ma le liane dei salici hanno smesso da un quarto di secolo di sostenere il mio peso".
"In agosto il mare si veste così, ma io non vedevo che Veronica e lei era splendida: i capelli al sole le diventavano più biondi (lo diceva a tutti gli specchi), aveva la pancia levigata dai pesci, il seno da sirena, gli zigomi belli come quelli di un teschio e i suoi occhi in viaggio si accendevano".
Sono racconti così intensi che paiono dei piccoli romanzi nei quali Pablo ci fa respirare l'aria di Parigi, di Venezia, del Baden-Württemberg e delle isole greche, di donne e uomini che intrecciano relazioni quasi a fisarmonica: si avvicinano, si distanziano, sembrano due mani sulla tastiera del pianoforte, impegnate ad esercitarsi su scale contrapposte.
Un raccolta di scritti che copre l'arco di vent'anni e pubblicata sempre da Ellin Selae, rivista letteraria bimestrale.
È sufficiente leggere la bellissima prefazione di Valentina Viollat per capire che si andranno a leggere pagine piene di musica e si sentiranno suoni pieni di parole.
La chitarra del liutaio di Almeria: Pablo Lentini Riva
Editore : Ellin Selae (15 febbraio 2017)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 149 pagine
Acquista su Amazon
Acquista sul sito dell'editore
Ti è piaciuto questo articolo? Dacci una mano! Il tuo aiuto ci consente di mantenere le spese di questa piattaforma e continuare a diffondere l'arte. Sottoscrivi la tessera associativa con una piccola donazione su PAYPAL