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Dai graffi del cuore nascono parole - di Fra Sté
Si presenta così:
"Sono FraSté (Francesca Stefania Rizzo) e ho deciso di unire entrambi i miei nomi perché hanno per me la medesima importanza e vengono usati con la stessa frequenza".
Il suo libro lo definisce un non-progetto, un lavoro nato al contrario, una raccolta di graffi "che appena subiti hanno bruciato e fatto male, graffi che nel tempo, nonostate si siano cicatrizzati, riguardandoli provocano ancora emozioni e sensazioni forti come se fossero freschi di giornata".
Questo "non-progetto non è stato creato con l’intento di una pubblicazione, tantomeno pensando a un possibile riscontro esterno, è nato tutto solo ed esclusivamente per me, per il mio benessere, per aiutarmi, per ritrovarmi e imparare a conoscermi."
Mi piace questa idea, questo progetto (nome che forse proviene dalla professione di architetto di Francesca) e credo che tutti dovrebbero farlo proprio.
Essere in grado di riportare su carta le proprie ferite, i propri graffi, è una pratica sicura, terapeutica e addirittura economica. Oltretutto, come per le vere ferite, è piacevole ogni tanto tornarci sopra con le unghie, rimuovere la crosticina e farle sanguinare di nuovo, giusto un po', fino a quando il taglio si chiude e rimane soltanto una linea di colore diverso sulla pelle.
Le poesie, spesso in rima baciata, che potrebbero essere musicate e trasformate in canzoni sono introdotte da pagine che danno una numerazione al graffio: lo spiegano con un disegno e poco dopo con una frase.
È la poesia che piace a me, quella che lascia spazio al silenzio e all'immaginazione.
Ci sono graffi in italiano e graffi in inglese, inseriti senza un ordine cronologico di scrittura. Dopotutto i graffi sono cosa ben diversa dai tatuaggi: i secondi celebrano un evento e servono a ricordare una data, un episodio, un'emozione. I primi sanno giocare con il tempo, scompaiono e si fanno vivi quando meno te lo aspetti.
Se volete scoprire i graffi di FraSté e aggiungervi i vostri, alla fine di ogni capitolo c'è una pagina nella quale potete lasciare le vostre ferite, senza farle vedere a nessuno.
Dai graffi del cuore nascono parole
di Fra Sté
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Poesia
© Paolo Perlini
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