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Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri.
Qual è il confine fra realtà e follia? Cosa o chi ci definisce Pazzi, Folli o Normali?
Queste e davvero molte altre domande affollano i miei pensieri da quando ho finito di leggere “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” edito da Spartaco Edizioni.
Daniele Germani ci fa viaggiare dentro la mente umana attraverso i movimenti di tre personaggi in un periodo storico importante: la legge Basaglia e la chiusura dei manicomi. E lo fa abilmente.
Conosciamo il prima: la vita nell’Istituto, i trattamenti ricevuti, l’omologazione e l’indifferenza.
Immaginiamo e viviamo anche il dopo, attraverso le parole di uno dei pazzi al suo interno.
“Loro dicono liberi, ma oggi io dico abbandonati. Chi è stato fortunato come me è tornato a casa, perché io una cosa ce l’ho. Altri sono rimasti per strada. Alcuni non avevano nessuno, altri ce l’avevano ma non sarebbero andati a prenderli. Altri ancora, quelli proprio gravi, quelli che avevano sempre preso botte, che avevano la testa nel secchio un giorno sì e l’altro pure, li trasferirono in qualche posto, migliore, dicevano.”
Ma il libro non è solo racconto introspettivo/di moto, angosciante/di conferma, triste/di stasi; c’è molto di più e lo scopriamo viaggiando dentro la sua testa, attraverso delle costanti, tutti i matti ne hanno no?
Il primo punto fermo è un odore prepotente. Quello di gelsomino.
“Il profumo sembra occupare spazio e, quasi come fumo denso, invade aria e narici, penetra nei pensieri, li addolcisce, rendendo tutto più morbido, rilassante.”
Ci sono delle note stonate circondate da domande. Ci sono domande più importanti delle risposte e delle risposte definitive per la ricerca della “normalità” o la fuga da essa.
“C’è questa nota stonata che si ripete ogni tanto, è quasi ritmica, prende e leva. Sembra un jazz suonato male da diventare quasi logico, quasi buono...
Improvvisamente tutte le altre note diventano fuori partitura, cadono in un unico fragore...ti manca il respiro e pensi che sia un attacco di panico, ma non lo è, no, è solo un rigurgito acido di consapevolezza…Provaci, a voce alta, chieditelo: «come faccio a eliminare la polvere e i brutti pensieri?» Bravo."
C’è la musica. Ci sono i protagonisti senza nome ma con delle definizioni: il pazzo, la donna, l’uomo, il professore, il vecchio.
Ci sono molte storie che si racchiudono in una e una storia che ne raccoglie molte.
Sì, perché questo non è solo un romanzo ma un percorso attraverso gli occhi, le sensazioni e soprattutto i sogni di chi di vite ne ha vissute molte e magari per noi sembra non averne vissuta alcuna.
È tanto facile e coinvolgente leggere questo libro quanto difficile parlarne, senza svelare trama e rovinare tutto e un po’ mi spiace.
Un libro forte, diretto, non banale. Pieno di spunti di riflessione e frasi che avrei voglia di salvare e condividere al posto di scrivere questa recensione.
Perché nella follia non ci ritroviamo forse tutti? Non abbiamo tutti delle note stonate che ci fanno fermare, ricapitolare, perdere?
Chi è il pazzo e chi è il normale in una società come la nostra, ancora piena di stereotipi, dogmi, egocentrismi e deliri di onnipotenza? In una società fugace, disattenta? Chi davvero sa come vivere e seguire i propri istinti, correre a vedere il mare, ricominciare a suonare il pianoforte o rincorrere un vecchio amore?
“No, non siete speciali, perché voi vivete una vita sola ed è facile sbagliare strada e perdersi, soprattutto se si è soli. lo ne ho vissute tante, invece, ed erano tutte vere ed erano affollate di persone che amavo. Forse sono solo polvere e brutti pensieri, si, ma almeno è una polvere che vale la pena di essere vissuta e sono brutti pensieri che meritano di essere accuditi.”
Il mio consiglio è di leggere questo libro e cercare quel pizzico di follia che avete dentro, coccolarlo e assecondare quei piccoli granelli di polvere che avete in testa e che vi rendono speciali.
Se non altro per scoprire se è vero, come scrive Daniele Germani, che gli altri sono Pazzi solo perché siamo noi a voler essere sani; per darci la possibilità di avere un altro inizio, un’altra meta, potersi perdere ancora, e di nuovo.
Copertina flessibile: 183 pagine
Editore: Spartaco (25 luglio 2019)
Collana: Dissensi
Lingua: Italiano
© Elisa Marchegiani