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Come ogni favola che si rispetti, si potrebbe iniziare dicendo:
"C'era una volta Gus, un ragazzo di ventiquattro anni che viveva a Princeton. Una sera, subito dopo essere rientrato, sente bussare alla porta e si trova davanti una ragazza bellissima..."
No, non si tratta di una favola erotica ma nemmeno di una favola per bambini. È una storia in cui c'è tanto, a volte perfino troppo e fino a quando non si raggiunge la fine è difficile capire il motivo di alcuni inserimenti, la presenza di certi capitoli ambientati in Italia, in Africa, in Pakistan, in Giappone. Episodi che apparentemente non hanno niente a che vedere con la trama, il percorso di Gus, Carl e la loro compagnia.
Quasi trecento pagine nelle quali l'autore intreccia storie, ritrae personaggi complicati, figure che viaggiano sulla linea di confine tra il buono e il cattivo e che il loro agire, il loro modo di rapportarsi con la realtà non lascerà indifferenti.
Toccherà qualche corda di ciascuno di noi, perché per alcuni istanti tutti siamo stati delle belve e tutti siamo stati dei santi, degli eroi. Tutti viaggiamo su quella sottile linea di confine che separa l’eroe dal vigliacco, la purezza dal peccato, la ragione dalla follia.
Senza svelare il finale, si tratta proprio di una favola e come tale va presa, lasciandosi cullare dalle storie, dagli episodi, dai racconti stessi dei protagonisti, da quel miscuglio di horror, pulp, filosofia, teorie quantistiche, religione e dal ritorno in vita di musicisti defunti.
Un romanzo che merita parecchie sottolineature, orecchie sui bordi e il recondito desiderio che alcune cose siano effettivamente vere:
"Sul comodino di fianco al letto, uno dei suo libri di fisica quantistica, che aveva già letto per ben tre volte. Ciò che più adorava di quella teoria era il fatto che, potenzialmente, tutto ciò che può essere pensato esiste, in infinite versioni dentro infinite dimensioni".
Se questo fosse vero, non sarebbe una bella favola?
Una Favola | Edoardo Romanella
Copertina rigida: 296 pagine
Editore: Le Mezzelane Casa Editrice (2 maggio 2019)
Collana: Viaggi immaginari
© Paolo Perlini