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Ho letto tanti libri e fumetti che parlano di Venezia, la città che tutto il mondo ci invidia, costretta a morire per la troppa bellezza. Ricordo una delle mie prime letture giovanili, un Urania che si concludeva con una calata di vampiri sopra piazza San Marco. E poi la malinconia di Morte a Venezia, il mistero di Corto Maltese, le curiosità di Venezia è un Pesce e infine, un piccolo libretto che parla della peste.
Non ce l'abbiano i romani ma per me la Città Eterna è proprio Venezia, anche se leggendo il libro di Paolo Malaguti qualche dubbio mi è venuto.
"L'Ultimo Carnevale" è il racconto di di quattro personaggi in una Venezia dal futuro non troppo lontano, 2080 e più precisamente nella giornata di martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale.
Nel corso degli anni le isole della laguna hanno continuato a sprofondare, il livello dei mari è cresciuto e Venezia è semi sommersa. Gli ultimi abitanti sono stati evacuati e la città è diventata un museo a cielo aperto, una specie di Gardaland alla quale si accede solo con l'acquisto di biglietti e visite guidate, seguendo degli itinerari fissi. Biblioteche, archivi e musei sono stati spostati a Mestre, così come gli elementi decorativi, i marmi, i mosaici, le pavimentazioni di San Marco, basilica della quale rimane soltanto uno scheletro di laterizio coperto da lastre protettive.
I quattro personaggi sono Carlo, appena promosso come guida, Rebecca, un'oppositrice del progetto di Venice Park, Michele, uno dei guardiani addetti alla sicurezza lungo gli itinerari turistici e Giobbe, un anziano che ha perso tutto ma vuole tornare per l'ultima volta nella sua città. Le loro storie si intrecciano e l'autore è abile a mescolare il presente e il futuro, perché tra episodi di cronaca, stravaganze politiche, grandi navi e collisioni, pare proprio che il destino di Venezia sia proprio questo: diventare una città spettacolo, un museo, con gli abitanti ridotti ad animali in gabbia.
Una fine, un destino che è comune a tante città d'arte, assalite da orde di turisti, scolaresche ma che a Venezia si complica per la sua eccezionalità.
E alla fine, pare proprio che per diventare davvero eterna, come un mito, Venezia debba proprio scomparire. Un libro che non lascia molte speranze: distopico, scuro, umido e spesso pare quasi di sentire l'odore salmastro tra le pagine. Ma dopo la lettura provate ad andare a Venezia in un giorno feriale e fuori stagione (lo so, non esistono le stagioni a Venezia), uscite dai consueti giri turistici, restate alla larga da piazza San Marco dalle 11 alle 16, come se ci fosse un sole accecante.
Perdetevi dove non vi siete mai persi e scoprirete davvero che Venezia è e sarà eterna.
L'Ultimo Carnevale | Paolo Malaguti
Editore: Solferino
Collana: Narratori
Pagine: 320
© Paolo Perlini