La battaglia quotidiana contro la depressione, e tutta l'arte e la bellezza che possono derivarne.
Recensione di Sarah Cipullo
Tutta sola al centro della terra di Zoe Thorogood porta su carta sei mesi della vita dell’autrice insieme alla sua lotta contro la depressione cronica, riuscendo bene in tutte le cose che un’AI non può fare. Per esempio, provare dolore (mantenendo un discreto senso dell’umorismo) o scrivere un memoir. La copertina del testo si denuncia subito con il sottotitolo: ‘Un graphic novel autobiografico.’ Quando lo tiro giù dallo scaffale della mia libreria mi sembra sempre che stia dicendo: “non sono una storia di finzione, e quindi sono noiosa. Dentro di me non c’è un conflitto, uno sviluppo, non ci sono strutture a tre atti che organizzano il testo in modo lineare e quindi tutto sommato qui dentro non succede niente.” Non mi trova mai d’accordo.
Il 7 dicembre del 2022 Annie Ernaux tiene una lezione in occasione del Nobel per la letteratura e cita Victor Hugo: “Nul de nous n’a l’honneur d’avoir une vie qui soit à lui.” Nessuno di noi ha il privilegio di vivere una vita che non sia stata vissuta già da qualcun altro. E così la storia di Zoe che non riesce a scrivere un libro diventa la storia di tutti gli scrittori che non riescono a completare il proprio. La storia di Zoe che fa fatica ad entrare in relazione con amici e familiari, è la storia di tutti quanti si sentono soli. E la storia di Zoe che vorrebbe togliersi la vita diventa la storia di chi va a dormire sperando di non svegliarsi il giorno dopo.
Il racconto de Tutta sola al centro della terra non è lineare. Ogni pagina è radicalmente diversa dalla precedente e Zoe salta avanti e indietro nel tempo. Lo fa con inventiva e un approccio inquieto alla costruzione di un fumetto che pare un collage bellissimo di continue digressioni narrative. E quindi Zoe riflette sul proprio processo creativo. Zoe, come Penelope, tesse e disfa la tela e ricomincia il fumetto più volte. Parte per l’America, Zoe, lo fa per lavoro e per amore e in preda all’ansia, si dispera per l’assenza di un plot, e sa che se il suo personaggio si suiciderà tra le pagine, allora nella vita vera lo farà anche lei. Coerentemente con i pannelli, la scrittura è in continua evoluzione e a tratti quasi poetica: leggiamo Zoe nella cornice di pagine a fumetti più classiche, poi tra i frame di un videogioco, nei messaggi di una chat, e tra le righe di una sceneggiatura in un file Word. La leggiamo mentre si rivolge direttamente a noi, mentre scrive in terza persona, o mentre interagisce con avatar che rappresentano aspetti separati della sua personalità, o che la rappresentano in momenti diversi della sua vita.
Si muove tutto, in questo fumetto. Zoe ci ha gettato dentro una granata. Ed è il fatto che l’abbia lanciata il motivo per cui dovreste leggerla. Nel panorama letterario attuale ci sono tantissime storie che non hanno un motore, non hanno energia, in cui non c’è l’esigenza di raccontare davvero qualcosa. Non si distinguono nella massa di volumi al macero. Di ‘Tutta sola al centro della terra’ invece è possibile riconoscere la natura a livello istintivo. È un fumetto questo, è una scrittura, che saprete e sentirete essere inevitabile.
Titolo: Tutta sola al centro della terra
Autrice: Zoe Thorogood
Traduttrice: Caterina Marietti
Casa editrice: Bao Publishing
Pubblicazione: 22 marzo 2025
Pagine: 192
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