Non so nemmeno come cominciarlo 'sto Live Report, si potrebbe risolvere tutto in un urlatissimo “BELLISSIMO BRAVISSIMO CHE BELLO ANDATECI CI DOVETE ANDARE DAI COSA FATE ANCORA Lì DAVANTI AL COMPUTER ANDATE A COMPRARE IL BIGLIETTO PER UN CONCERTO MA ANCHE DUE ANCHE TRE”, ma cercherò di razionalizzare un attimo e dire un po' cos'è successo ieri sera.
Sabato 31 Marzo il Vidia Club di Cesena ha aperto le porte ad uno degli artisti di spicco del panorama musicale italiano: Ghemon, che negli anni si è fatto spazio piano piano e, soprattutto negli ultimi mesi, si è guadagnato la popolarità che merita. Grazie alla sua partecipazione a Sanremo nella serata dei duetti (con Diodato e Roy Paci), anche chi non lo conosceva ha imparato a sentire il nome “Ghemon” svariate volte, e a risentirlo nella trasmissione "Ossigeno" di Manuel Agnelli.
È un artista che ormai non appartiene più esclusivamente alla scena Rap/Hiphop, ma è il risultato della miscelatura tra R&B, soul, cantautorato e..insomma una roba proprio figa.
Il suo ultimo album, "Mezzanotte", uscito a settembre 2017, è un disco capolavoro che racconta di esperienze personali, intime, difficili, in cui prende consapevolezza dei limiti di prima, cercando e riuscendo, ad uscirne e a ritornare “Quassù”. (Traccia 6)
Ho scoperto che le mie prigioni
Erano chiuse da me
Corteggiavo la malinconia
Ora non so più che sia
Io ritorno quassù
I raggi, come oro, risplendono
Questa immensa luce in cui
Quasi mi immergo
È un oceano
Ogni disco della carriera di Ghemon è un viaggio a sé, diverso dai precedenti, manifesti di “tutte le volte che ha cambiato pelle” come dice lui nel sottotitolo del suo libro “Io Sono” ora in libreria.
E così sono anche i suoi concerti. Quello di ieri era il terzo live a cui assistevo e il secondo di questo Mezzanotte Tour (Il primo è stato al Mi Ami Ora al Fabrique di Milano il 24 Febbraio, data di apertura del Tour).
È stato una bomba di concerto, carico, divertente, commovente, movimentato che ha saputo coinvolgere anche chi non conosceva le canzoni.
Partecipando a un concerto di un artista che proviene dal rap, spesso si ha il timore di trovare sul palco qualcuno incapace di cantare, ma Ghemon abbatte ogni aspettativa: stupisce e colpisce perché non solo la musica è pazzesca e le canzoni di qualità, ma la sua voce è bella e particolare, ed ha delle fantastiche doti nel cantare. Le opinioni della gente intorno a me erano concordi e tutti commentavano dicendo: “È bravissimo!”
Durante il live ha alternato pezzi di Mezzanotte con alcuni del precedente disco “Orchidee” fino a regalarci pezzi più vecchi come “Scusa” da “Aspetta un minuto”.
È arrivata la mezzanotte e con essa il momento in cui noi abbiamo regalato qualcosa a lui: tutto il pubblico ha cantato a squarciagola “Tanti Auguri a te” per festeggiare insieme il suo compleanno.
Poche parole tra un pezzo e l'altro, ma quel tanto che basta per aver la sensazione di cogliere una persona gentile e pura, anche senza conoscerlo personalmente.
Il concerto si è concluso dopo un bis, suggellato da una versione di “Dopo La Medicina”, da brividi su tutta la pelle.
E
Fanculo quello che sto vivendo (Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo (Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
Dopo il concerto ho sentito solo commenti positivi e ne sono contenta. Felice di aver portato a casa un altro bellissimo live da ricordare.
Fossi in voi cercherei la data più vicina e mi metterei le ali ai piedi per andarci.
Io vi ho avvertiti.
Bravone G. e ancora Tanti Auguri.
© Giorgia Bandi