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Pensavo che l’album di Leonard Cohen, You want it darker, avrebbe concluso un degno 2016 di uscite discografiche epocali, solo che non avevo ancora fatto i conti con Mr Jagger e compagni di avventura, che il 2 dicembre hanno pubblicato Blue & Lonesome, il loro primo album di sole cover.
Partiamo con il dire che "Blue & Lonesome" non è un album qualunque, è una vera e propria macchina del tempo che ringiovanisce gli Stones di almeno 20 anni e questo ringiovanimento si sente subito fin dai primi 5 secondi del brano di apertura "Just your fool", che dal 1953 arriva ai giorni nostri per mostrare un gruppo unito e perfetto. Il secondo potere di questa macchina del tempo discografica è il portare nel 2016 brani che fanno parte della storia della musica blues, ma a questo ci arriveremo fra pochissimo.
Che i The Rolling Stones sapessero suonare non è una novità, ovviamente. Quando sei una delle rock band più grande del pianeta, la musica la sai fare davvero e il blues in questo è un ottimo metro di misura, perché il blues è verità assoluta: più è denso e sporco, più è difficile da suonare e più è difficile da suonare più affonda le sue radici nell’animo di chi lo crea o di chi lo suona. Il blues è verità e gli Stones non mentono con la loro armonica a mille, lo slide che brucia da quanto viene lanciato e la batteria che sembra suonata da un ventenne che ha l’energia di un toro.
I brani scelti dagli Stones sono 12, e vanno dagli anni '50, agli anni '70, condensando la storia del blues dal punto di vista di un gruppo di intenditori, visto che i 4 ragazzacci del rock nascono proprio come gruppo blues. Anche il primo incontro fra Keith Richards e Mick Jagger è all’insegna del blues, come racconta lo stesso Richards in una lettera per sua zia Pat: “Tu sai che mi piace molto Chuck Berry e pensavo di essere l'unico fan nel giro di chilometri ma una mattina alla stazione di Dartford me ne stavo con uno dei dischi di Chuck Berry sotto braccio quando un tipo che conoscevo alle elementari è venuto da me. Ha tutti i dischi che Chuck Berry abbia mai fatto e così anche i suoi amici, sono tutti fan del rhythm and blues, voglio dire l'R&B quello vero (non la merda di Dinah Shore o Brook Benton) Jimmy Reed, Muddy Waters, Howlin' Wolf, John Lee Hooker e tutti i bluesmen di Chicago, roba veramente nuova, meravigliosa.”
E tutto l’amore per il blues, quello vero, lo infilano in questo Blue & Lonesome, un album che è il risultato di appena 3 giorni di incisione dal vivo in studio, qualche collaborazione celebre come un certo Eric Clapton che si dedica alla slide su "Everybody Knows About My Good Thing" ed è la chitarra principale di "I Can't Quit You Baby", ma soprattutto è un album che suona incredibilmente fresco, nonostante alcuni dei brani abbiano circa 60 anni.
Sembra scritto ieri e suonato ora, con i nostri eroi del rock seriamente ringiovaniti (non mi stancherò mai di ripeterlo), posizionati tutti in cerchio intorno ai microfoni e senza correzioni digitali come si faceva una volta, con la voce di Jagger che arriva da qualche cavità molto molto blues, con la sintonia perfetta che solo un gruppo in gran forza può avere e la potenza micidiale del ritorno alle origini e alle proprie radici.
Non rimane altro da fare ora che invitarvi ad ascoltare Blue & Lonesome, ad acquistarlo appena vi sarà possibile e a immergervi in una vasca di musica appiccicosa che odora di vicoli bui, che ha addosso il fumo di Chicago, che sa di sudore e bourbon e che vi trasformerà in una creatura affamata di blues, esclusivamente di quello vero.
Album: Blue & Lonesome
Artista: The rolling Stones
Tracce: 12
Etichetta discografica: Polydor
Genere: Electric Blues
Uscita: 2 dicembre 2016
Produttore: Don Was, The Gimmler Twins
© Fiorella Vacirca