di Fiorella Vacirca
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Marta Tenaglia è un’artista milanese che sta facendo parlare di sé e con grande cognizione di causa. Dopo aver fatto uscire ben sei singoli (fra i quali Bonsai, Alda Merini Centravanti e Ventilatore) e dopo essersi fatta notare ed aver ricevuto riconoscimenti dalle grandi piattaforme di diffusione musicale - per dirne alcune - da Youtube a Spotify fino a “mamma” MTV, Marta Tenaglia esce con il suo primo disco Guarda Dove Vai per Costello’s.
Parto con il dire che il disco ha un grande difetto: è troppo breve, ma non nel senso che dovrebbe durare di più a prescindere: è che la cantautrice milanese ha talmente tanto talento che viene voglia di ascoltare ancora.
Marta Tenaglia è concisa, breve, affilatissima e tutto quello che ha da dire lo riesce a riassumere benissimo in poco tempo: 26 minuti suddivisi in 9 brani (fra i quali i 6 singoli menzionati poco fa) nei quali la sua voce non esagera mai, non si sforza di dimostrare niente eppure racconta tutto come il sussurro di un’onda lontana, nostalgica e delicata, in alcuni momenti ricorda quasi quella di Romy Madley Croft dei The XX, ma decisamente più calda.
Dicevo della la sua voce, che si incastra alla musica aguzza e frastagliata come rocce, un po’ elettronica, un po’ soul e po’ elettropop.
In Alda Merini Centravanti, che mi viene da descrivere come il cuore del disco e uno dei pezzi più belli, Marta scrive: “Essere artisti è questo, è qualcosa che non muore / È ricercare un senso ballando dentro al dolore / la finta gioia m’annoia come giocare a tennis o / Come una cicca tra i capelli”
E penso che - da quello che possono averne capito io - l’artista che è lei è tutta qua dentro, una ricerca di immortalità concreta che è riuscita a distillare in Guarda Dove Vai, facendo cominciare il disco in un modo e poi girandolo e strizzandolo per arrivare da tutt’altra parte. Guarda Dova Vai è un lavoro intimo e feroce, ascoltandolo sembra quasi di stare guardando delle polaroid private di attimi personali che Marta Tenaglia dispone sul tavolo e invita ad imparare a memoria.
Il disco è un lavoro più che notevole che esplode con gli ultimi tre brani in scaletta: Bonsai, Invisibile e Sono Oceano.
In Guarda Dove Vai, Marta Tenaglia fa un salto da una scogliera altissima e volteggia. Leggera e libera.
Pezzi migliori:
Sono Oceano, Invisibile, Bonsai, Alda Merini Centravanti
Testi e musiche di Marta Tenaglia
Prodotto, registrato e mixato da Federico Carillo
Additional production: Raffaele Scognamiglio
Master: Giovanni Versari
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