Nel mondo della musica, gli artisti si dividono fondamentalmente in due categorie: ci sono i miti sacri, le colonne portanti. E poi ci sono tutti gli altri.
Il 20 agosto di 68 anni fa nacque il pilastro dell’hard rock: Robert Plant.
Un nome solo, e un esercito di sciamani inizia a ballarti dentro. Frontman dei Led Zeppelin, blues man, iniziatore e icona di una vocalità polifonica, sporca e cristallina, Plant è stato riconosciuto come il più grande cantante solista della storia dalla riviste NME nel 2009 e Rolling Stones nel 2011.
Cosa nota la sua vita. Quello che però molti non conoscono è il suo lato nascosto sotto la criniera bionda.
Pare infatti che Robert sia solito stirare camicie e pantaloni per rilassarsi prima di un live. E noi che lo immaginavamo in camerino tra groupies e vino e non tra appretto e ferro da stiro.
Nel 2008 Plant ricevette dalla Regina Elisabetta l’onoreficenza di “Commendatore dell’ordine dell’impero Britannico”, ma ciò che ad un leone come lui diede più gioia fu vincere il premio di “Beard of the year” nel 2007.
Ancor prima dei Led, Plant era un blues man e soul man navigato in tour come frontman in diversi gruppi. Ma non c’era solo musica nella sua vita. La sua biografia ci racconta di un giovane Robert commesso in grande magazzino (Woolworth) e con le aspirazioni da contabile.
Grazie a Dio ha cambiato idea insegnandoci come il rock non sia un genere ma uno stato mentale.
© Isabella Di Bartolomeo
Grazie a Ombrella per l'illustrazione