Sopravvivere alla morte di un figlio è la tragedia più grande che possa colpire una persona perché si è abituati a pensare che la vita segua una successione ordinata di eventi: nascita, scuola, lavoro, matrimonio, figli, nipoti … e un lento addio.
È quello che dice la novella numero 78 delle “101 Storie Zen”, quella che si chiama “La vera prosperità”.
“Muore il padre, muore il figlio, muore il nipote …Se la tua famiglia, di generazione in generazione, muore nell'ordine che ho detto, sarà il corso naturale della vita. Questa per me è la vera prosperità" disse il maestro Zen al ricco che gli aveva chiesto un consulto.
Purtroppo, non sempre la vita è un fiume lungo e tranquillo ed è quello che ci fa vedere Luca Alessandro, regista romano che abbiamo già conosciuto in occasione del precedente “Questione di Sguardi” (ne avevamo parlato qui). Nel suo nuovo lavoro, “Mamma Racconta”, affronta il tema delicato della perdita di un figlio.
Le riprese si sono svolte nel cimitero di Patrica (Frosinone) nel settembre del 2016 - con il patrocinio del comune - ed ha come interpreti Federica Flavoni nel ruolo di Emma, la madre; Marco Sergi nella parte del figlio Stefano, e Marco Marchese nel ruolo del sacerdote.
Locandina di © Jessica Tiberi
La lavorazione del film si è appena conclusa e “Mamma Racconta” è pronto per approdare nei festival cinematografici di tutto il mondo, conquistare il cuore del pubblico e diventare parte della storia di ognuno. Come l’abbraccio di una madre.
Tendete l’orecchio e rimanete in ascolto, la mamma continuerà presto a raccontarvi sulle nostre pagine la sua storia di morte, dolore e amore senza fine.
Da sempre attenta a tutto ciò che succede nel brulicante underground di talenti, CrunchED scandaglia il mare dell’arte con un binocolo puntato verso le nuove leve, i giovani ricchi di passione, storie e voglia di raccontarsi. Per questo motivo siamo onorati di poter annunciare di essere Media Partner di “Mamma Racconta”, a supporto dell’immenso e meraviglioso lavoro del giovane Luca Alessandro e di tutta la sua troupe.
© Paolo Perlini