© Martoz per CrunchEd
Continua la pioggia ristoratrice di Morsi Stellati, immancabili denti affondati sulle matite che dovrebbero suonarvi familiari.
Rinvenite dal lunedì con il Morso di Martoz. Lo abbiamo individuato in occasione della dell'Art 2016 grazie alla magnificente Self Area, dedicata alle autoproduzioni, contesto in cui Martoz si destreggia abitualmente. La sua giovane produzione è contraddistinta da tratti a matita che costruiscono figure multiformi e realtà ricomposte in geometrie riconoscibili ma allo stesso tempo ricche di trip mentali a portata di osservazione. Senza peli sulla lingua di grafite e limiti al linguaggio. (Nemmeno la matematica può spaventarci. Fatevelo dire da Remi Tot.)
Quest'anno l'Arf ne ospitava una live painting perché anche in quanto a tecniche e supporti Martoz non si pone limiti. Non possiamo che augurarci e augurargli un percorso inarrestabile, in modo da continuare a goderci i suoi eclettici manicaretti visivi .