“"From even the greatest of horrors irony is seldom absent" H.P. Lovecraft
Ciao Sergio e benvenuto tra i morsi quadrati!
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao :) Ho iniziato a disegnare sin da piccolo, ancora prima di imparare a scrivere scarabocchiavo storie a fumetti (con una sfilza di lettere a casaccio nei balloon). I miei spunti iniziali sono stati per lo più i fumetti come Cattivik, Lupo Alberto e Topolino.
Non sapendo leggere, mi soffermavo molto sulle immagini e credo che questo abbia influito molto sul mio modo di concepire l’arte visiva e poi anche a comunicare con gli altri bambini.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Lovecraft è uno degli scrittori che più mi affascinano, il suo modo di scrivere lascia molto spazio all’immaginazione e all’ignoto.
“From even the greatest of horrors irony is seldom absent” è una delle sue citazioni che più si avvicina a quello che disegno.
Semplice e d’impatto, ha un che di sarcastico e paradossale. Spiega un concetto che a prima vista può sembrare assurdo ma che invece possiamo tastare benissimo nella vita reale.
I tuoi lavori spaziano molto in supporti e strumenti così come i soggetti ritratti fanno spesso riferimento ad altre creazioni o rappresentano giochi di parole. Fra tutte queste opzioni ne preferisci una sulle altre o ti diverte di più alternarle senza soffermarti troppo a lungo su nessuna?
Mi piace molto sperimentare alternative soffermandomi quanto basta su un determinato concetto.
Il mare, l’amore, la paura, l’ignoto... Ma anche su diversi personaggi ricorrenti che abitano in questo gigantesco mondo che sto esplorando poco alla volta.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Eccome! Mi piacciono moltissimo Lorenzo Mattotti, Larcenet e Thomas Ott. Ma è anche grazie a diversi videogiochi che ricevo continuamente spunti (sono un nerd, lo so). Per quanto riguarda la lettura mi piace mordere un po’ di tutto, forse lo stimolo creativo più grosso l’ho ricevuto da Cormac McCarthy e dai romanzi sulla Frontiera.
Ti ritrovi di più nelle vesti di grafico o di illustratore? Oppure preferisci non porti questo genere di domanda e semplicemente continuare a esplorare le molteplici possibilità creative che più ti ispirano?
Sinceramente me lo chiedo spesso pure io, sai? Non mi piace etichettarmi esclusivamente come grafico o come illustratore. Alla fine, per quanto ristretti, sono due campi che possono facilmente trovare un’unione per comunicare in modo originale. Senza questi vincoli, secondo me, si ottiene qualcosa di personale e ispirato.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica per me è fondamentale. Mi accompagna durante il lavoro, dà ispirazione e mi può cambiare la giornata. Faccio il più possibile per spaziare di genere in genere, non fissarmi su qualcosa (più facile a dirsi che a farsi) anche per non compromettere il risultato dei miei lavori. Secondo me si dovrebbe spaziare il più possibile per trovare vie alternative.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Di giorno sono un grafico pubblicitario. Di notte, nei noiosi panni dell’illustratore, cerco di portare avanti un fumetto fantasy horror che racchiude diverse storie concatenate tra loro (ovviamente lo finirò coi miei soliti tempi biblici). Un’altra cosa che sto sviluppando è la grafica di un videogioco indipendente in collaborazione con altri ragazzi e che ci piacerebbe portare alla luce molto presto.
Grazie CrunchEd per lo spazio dedicatomi :)
Grazie a te Sergio. Noi ti continueremo a mordicchiare qui:
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