“Ci vedrete danzare come giovani zanzare”, Ivano Fossati
Ciao Francesca e benvenuta in CrunchEd.
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Non so come sia nata la mia passione per il disegno, ha sempre fatto parte del mio modo di esprimermi, senza influenze esterne o familiari, più come un’azione istintiva e come una necessità, che si è rafforzata nel tempo e che vorrei oggi far diventare un mestiere.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
“La mia banda suona il rock” di Ivano Fossati fa parte della mia playlist di sottofondo mentre disegno, nel momento in cui decidevo cosa illustrare doveva continuare a ronzarmi nella testa e non ho resistito! A parte gli scherzi, mi piace quella frase in particolare perché rappresenta bene il concetto di spensieratezza e affiatamento che ritrovo nei miei amici e mi sta molto a cuore. Ho provato a immaginare come potesse declinarsi nel mio immaginario bucolico come una danza magica tra Apollineo e Dionisiaco.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Amo tantissimi artisti e non sono brava a scegliere dei nomi precisi, ma posso dire con certezza che amo l’illustrazione classica dei primi del ‘900, l’arte simbolista e molti autori del passato, a cui accompagno però una grande passione per il mondo dell’animazione e i suoi retroscena, dove anche qui, i nomi sarebbero troppi, tra passato e presente.
Matita, acquerello, disegno digitale sono gli strumenti che usi per produrre la tua arte. Quale tra questi prediligi di più e cosa di ognuno ti piace rispetto agli altri due?
Amo le tecniche tradizionali, matita e acquerello mi permettono di ottenere sfumature, texture e grane che con il disegno digitale non sono in grado di raggiungere. Quest’ultimo ha i suoi vantaggi: come la velocità di realizzazione e la possibilità infinita di modifiche e permette inoltre una vasto panorama di sperimentazioni. Vorrei aggiungere anche che durante gli anni all’Accademia di Belle Arti ho studiato incisione ed è ancora una tecnica a cui sono particolarmente legata.
Dal tuo profilo Instagram si può leggere come "The Grasshopper" di Lefebvre sia il tuo dipinto preferito e dalle tue illustrazioni è subito evidente la centralità del tema dei nudi femminili. Da cosa deriva questo interesse?
Credo che derivi dal fatto che ho maturato una vera passione per l’arte simbolista e decadentista a cavallo tra ‘800 e ‘900. In quel periodo la figura femminile e spesso i nudi, erano utilizzati come veicoli di concetti, di sensazioni, come simboli appunto. Io credo che anche per me e quindi nei miei disegni, rappresentino più un’essenza che un corpo.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Anche qui, non sono brava a scegliere, ma passando molto tempo alla scrivania non posso fare a meno della musica: mi fa da compagnia, da ispirazione, da strumento di sfogo, mi piace canticchiare mentre disegno e così, a seconda della giornata saltello dal cantautorato alla musica reggae, dalla musica elettronica al rock e così via.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Ho appena finito gli studi, dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti ho frequentato il master Illustration360 presso Idea Academy a Roma. È stato un percorso ricco di esperienze e ora voglio prendermi del tempo per riordinare le idee e continuare a sperimentare, non ho una strada precisa ma non ho intenzione di fermarmi.
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