#crunch50 | Ambra Garlaschelli

#crunch50 | Ambra Garlaschelli

“Watch out you might get what you're after cool babies, strange but not a stranger. I'm an ordinary guy, burning down the house.”  Talking Heads

"Due strade incontrai nel bosco ed io scelsi quella meno battuta, ecco perché sono diverso", scriveva Robert Frost. Per poter essere davvero se stessi, è necessario rischiare, attendere, riprovare, conoscere il sentiero delle proprie ombre e non incamminarsi in quello altrui, più luminoso ma affollato. Perché la diversità é solo consapevolezza di sè, é ricchezza. Perché conoscere la propria ombra vuol dire conoscere anche la propria luce.

Per il quadrato di oggi mordiamo l'arte di Ambra Garlaschelli, illustratrice inquieta come una domanda che attende risposta ma rischiosa come le ombre che disegna e consapevolmente ricca come la diversità.

La luminosità del nero affascina da sempre noi di CrunchEd. Ne abbiamo approfittato, così, per fare ad Ambra qualche domanda.

Ciao Ambra e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao e grazie a voi di CrunchEd per il benvenuto! Premetto che introdurre me stessa mi uccide sempre un po', perciò partirò da dove capita. Assecondatemi. Ho sempre disegnato, non ricordo un inizio, anche se immagino sia stato dalla prima volta che mi hanno messo in mano un pennarello. Scarabocchiavo qualsiasi cosa: il muro, il pavimento, il cane, le mie sorelle. Nessuna preferenza. Crescendo mi sono accorta che tra tutte le scelte possibili, il disegno non aveva bisogno di essere scelto, perché c'era sempre stato, così ho proseguito e ho cercato di migliorarmi ed evolvere. Ora scarabocchio su: il muro, il pavimento, i gatti, le mie sorelle E i fogli.

I tuoi lavori urlano un grande amore per l’illustrazione in tutte le sue tecniche. Matita, penna, inchiostri e tecniche digitali. Nella tua biografia scrivi che consideri anche gli scarabocchi come una forma molto efficace di espressione. C’è però uno stile in particolare a cui sei legata e che ritieni imprescindibile per certi tipi di disegni?
Devo ammettere che sono affascinata dagli stili e dalle tecniche più diverse, tanto che ancora oggi non riesco a sceglierne uno in particolare perché mi sembra assolutamente riduttivo. Gli scarabocchi li amo da sempre. Sono semplicemente meravigliosi nella loro immediata semplicità e spesso molto più forti, efficaci e intuitivi rispetto a un'illustrazione costata, magari, ore e ore di lavoro. Le tecniche digitali sono molto comode e aiutano dove la mano si ferma, ma dopo un po' mi annoiano e sento il bisogno di tornare a sporcarmi le mani fisicamente. L'incisione in questo senso aiuta moltissimo. Ultimamente mi sto dedicando sempre più spesso al linoleum e al monotipo. Mi sono assolutamente innamorata degli effetti ipnotici e delle textures che si possono ottenere con gli inchiostri calcografici.

Nel tuo portfolio c’è una bellissima collaborazione con i tinals #lov048 “nick cave e pj harvey” Ritieni la musica elemento portante per avere ispirazione? qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è importantissima per me. La musica c'è sempre stata. Fa parte di me. Fa parte un po' di tutto, immagino. Qualsiasi cosa è musicale, se la si ascolta bene. Un libro, un autobus, una serie di passi, una persona. In alcuni casi è stata fondamentale per il fattore ispirazione, altre volte solo un sottofondo per lavorare e concentrarmi, ma in ogni caso è praticamente obbligatoria, non solo in ambito lavorativo (insomma, un po' come il caffè).

C’è un autore in particolare che ha illuminato o illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Come per la seconda domanda, è impossibile per me sceglierne uno in particolare. Sono influenzata e innamorata di tantissimi artisti diversi tra illustratori, pittori, scultori, fotografi, scrittori e musicisti. Ogni dettaglio che mi colpisce entra a far parte di qualcosa di più ampio, creando nuovi collegamenti difficili da districare proprio perché è la contaminazione stessa tra una cosa e l'altra a diventare importantissima. 

Il silenzio e l’attesa, due elementi fondamentali per avere la giusta ispirazione. Come ti relazioni con il tempo e con l’ambiente, qual è il processo creativo che permette alle tue idee di arrivare in maniera così impattante su di noi?
Il silenzio e l'attesa sono due temi molto vicini per me e credo che influenzino molto i miei lavori, più che il mio modo di lavorare. Mi hanno sempre affascinata e inquietata allo stesso tempo. Sono delle pause obbligate, sono dei vuoti. E le persone reagiscono sempre in modi interessanti ai vuoti. Sono assolutamente attratta dal momento "appena prima" che succeda qualcosa. Una pistola puntata alla testa, appena prima che spari. I fumatori silenziosi fuori dagli ospedali, appena prima di sapere. Sembra che ogni cosa trattenga il respiro, immobile e sospesa. C'è qualcosa di importante in un'attesa.

Progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Le collaborazioni e i progetti sono sempre tanti e aperti, la maggior parte legati all'illustrazione, ma ultimamente sto riscoprendo il mondo del tatuaggio (sto per finire il corso ufficiale per l'abilitazione, per cui si accettano volontari). Tutta colpa di mia sorella (gemella, per essere esatti) che è tatuatrice e ha aperto uno studio suo da un paio di anni e devo dire che l'idea di lavorare con lei e di avvicinare le illustrazioni ai tatuaggi non mi dispiace per niente! Insomma è un periodo abbastanza movimentato e pieno di novità all'orizzonte, quindi rifatemi questa domanda tra qualche mese e potrei avere una risposta diversa da darvi!

Potete mordere i lavori di Ambra qui:

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ambragarlaschelli.com

 

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