"Io vado vivendo nelle immagini più che in me, raccontandomi fino a scomparire" Fernando Pessoa
"Limpida e dolce è la mia anima/e limpido e dolce è tutto quello che non è la mia anima./ Se manca uno, mancano entrambi, e il non veduto è/ provato dal veduto,/
Finché questo non diventi invisibile e debba a sua volta essere provato."
Per presentarvi il quadrato di oggi non potevamo che citarvi i versi di Walt Withman tratti dalla sua raccolta di poesie "Le foglie d'erba". Pessoa e Whtiman, una doppia citazione in qualche modo connessa al suo interno, come il veduto e il non veduto, l'animo e ciò che è all'esterno, l'anima e l'immagine dentro cui cerca di scomparire. Versi, quelli di Whitman, indissolubilmente legati a Le foglie di Lucrèce, l'illustratrice di questo giovedì.
Policarpica, come lei ama definirsi, Lucrèce è notte e il vibrare di mezzogiorno, è foglie verdi e foglie secche, gioco di ombre e sole, nebbia e vento, occhi e braccia, ossessioni e quiete. È carta sparsa, legno, pelle. Veduto e non veduto.
Come in una poesia di Whitman.
Abbiamo scovato Lucrèce tra le foglie e, rapiti da tanta armonia degli opposti, ne abbiamo approfittato per farle qualche domanda:
Ciao Lucrèce, benvenuta tra i morsi quadrati! Parlaci di te. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo? Da dove a rrivano le foglie di Lucrèce?
Il disegno mi accompagna da sempre, come una naturale espressione di me.
"Le foglie" di Lucrèce vogliono omaggiare la mia poesia preferita di Walt Whitman, contenuta nella raccolta Foglie d'Erba. Sottointendono la necessità di sviluppare un animo policarpico. Onnivoro, nell'essere selettivo - mi piace restare vaga.
Sul tuo sito saltano all’occhio lavori legati alla letteratura e alla letteratura per ragazzi, in particolare ricordiamo le illustrazioni realizzate per “Raperonzolo” dei Fratelli Grimm, edito da Lavieri Edizioni, e per lo spettacolo teatrale"The Ballad of Reading Gaol" di Oscar Wilde. Quali sono gli autori ad averti illuminata? In altre parole, c’è un gruppo musicale, un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Vivo in uno stato di innamoramento costante, ma dovendo eleggere le principali Ossessioni annovererei le illustrazioni e le tele di Harry Clarke e Hieronymus Bosch, un nutrito numero di canzoni degli Afterhours, l'inquieto Pessoa e i versi di Quasimodo, Gael Garcia Bernal nella sua umana essenza, gli immaginari Corto Maltese, Brendon D'Arkness, Dylan Dog, Genjo Sanzo, Eric Draven e Amleto.
I tuoi lavori urlano un grande amore per il mondo dell’illustrazione a 360 gradi, dal gotico all’art nouveau la cui influenza è piuttosto evidente e di cui riprendi le forme e gli elementi naturali riadattandoli in chiave dark. I tuoi personaggi sembrano usciti da un libro di letteratura cavalleresca ma romantica, ricco di donne fatali e sogni. Quanto trai ispirazione dai sogni e quanto dalla realtà? Ti capita di sognare un’immagine, un personaggio che poi riporterai su carta, o avviene di più il contrario?
Solitamente parte tutto dalla testa, si forma un'immagine che urla presto la sua necessità di essere trasposta su carta.
Commissioni a parte, confesso un'egocentrica propensione a disegnare di me.
Il tuo amore per la Natura esplode anche attraverso i materiali che utilizzi per creare. Sappiamo che spesso realizzi opere su legno, crei oggetti e maschere con materiali tessili come lana, pelle e cartapesta. La tua immaginazione però non si ferma e invade anche i grandi spazi delle vetrine per eventi come"Vetrilia, L'Estate!" del locale Vanilia & Comics di Bologna e della public art attraverso poster per il festival di arte urbana CHEAP! Di Bologna. Trovi differenze di approccio creativo e comunicativo in base al materiale che usi? Qual è il “formato comunicativo” che preferisci e perché?
Diciamo che il mio ambiente naturale è rappresentato dalla carta in piccolo formato. La lavorazione digitale permette di poter seguire questa propensione per poi stampare i lavori in dimensioni maggiori. Il live painting, invece, mi crea sempre un notevole imbarazzo. Sono abituata a lavorare nella solitudine del mio Antro e non mi trovo a mio agio in pubblico.
Utilizzo altri materiali per hobby, senza alcuna pretesa di realizzare opere artigianali di pregio. Mi limito a scorrazzare nei meandri della falegnameria, del restauro, della calzoleria, della decorazione e tanto altro perché sono pratiche verso le quali nutro un'immensa fascinazione.
Ora una domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Il mondo esterno è più affrontabile con gli auricolari nelle orecchie, ma anche il mondo interno. L'influenza della musica sul nostro essere - mi sento di generalizzare - è imprescindibile. Spesso senza piena consapevolezza, dunque mi risulta difficile spiegare in che modo.
Un classicone: Progetti futuri? A cosa stai lavorando?
Attualmente sono alle ultime fasi di un progetto personale che sto portando avanti da circa un anno, "Le Veglie del Paese di Horror Vacui", già esposto incompleto al Museo LabOrantes in Alto Reno Terme e al Cesena Comics nel 2016. Si tratta di un pannello composto da 20 illustrazioni in cui si intrecciano storie provenienti dalle tradizioni della montagna e particolari episodi del mio vissuto, in un'ottica di forte ispirazione fiamminga.
Grazie mille, Lucrèce! A presto!