Per la rubrica dei Morsi Quadrati, ospitiamo e intervistiamo
Alessia Fergola
La citazione scelta
«Presi una biro e provai a scrivere i miei pensieri.
Le parole che uscivano dalla biro e finivano sulla pagina
erano più o meno tutte le cose che non volevo sapere.»
Deborah Levy \ Cose che non voglio sapere \ NNeditore
Il morso quadrato
Tutte le illustrazioni sono di ©Alessia Fergola
Ciao Alessia e benvenuta tra i morsi quadrati!
Ho scelto questa citazione perché scrivere i propri pensieri è un modo per prendere coscienza di quello che succede in un particolare momento nella nostra vita . È una cosa che faccio anche io quando ho bisogno di comprendere cosa succede nella mia testa, soprattutto quando c’è qualcosa che mi preoccupa.
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Raccontaci la tua storia d'amore per il disegno.
Il mio amore per il disegno è nato grazie ai cartoni animati e a mio padre. Quando ero piccola, lui si divertiva a ricopiare alcuni personaggi dei miei film preferiti facendo dei disegni molto belli per poi regalarli a me. Era un gesto d’amore, un modo per dire “ti voglio bene”, almeno io l' ho sempre interpretato così. Poi ho cominciato ad imitarlo e da lì il disegno è diventato il mio modo di comunicare con gli altri.
Da quando iniziamo a poter tenere in mano matite fino a un oscuro momento di interruzione disegniamo tutti. Hai memoria di quando hai capito che non avresti smesso? Cosa ricordi del tuo modo di disegnare da bambino? Ne conservi qualcosa ancora oggi?
Forse non ho mai pensato di smettere. Avevo sempre voglia di migliorarmi e credo che sia proprio questo quello che conservo.
Il cibo è il nostro carburante psicofisico prediletto e muove anche le mani di chi crea. Anche l’ispirazione ha bisogno di essere nutrita, tu come la alimenti? Che forme d’arte saziano la tua fame visiva?
Il mondo dell' animazione sicuramente. A seguire sia musica che cinema (in live action) mi danno grande ispirazione.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Ce ne sono tanti in realtà. Quelli che sento vicini in qualche modo sono Wolfgang Reitherman, animatore della Disney, e Monet.
Quando ho bisogno di catturare un po' d’ispirazione o uscire dal blocco dell' artista penso ai loro lavori.
Il disegno è una pratica sconfinata nei risultati ma anche la sua attuazione varia da persona a persona. Dall’altro lato della tavola, tu come disegni? Hai dei personali riti di avvicinamento al foglio? Hai delle condizioni indispensabili da esaurire? Per esempio prediligi la mattina o la notte fonda, il silenzio della solitudine o essere accompagnato da altri esseri viventi e non?
In un periodo il mio rituale era disegnare nel mio bar di fiducia davanti ad un buon caffè. Oggi in realtà dipende molto dall' umore e dalla concentrazione di cui ho bisogno. Una costante deve essere un sottofondo: ultimamente non mi aiutano playlist musicali ma podcast di storia o sitcom che adoro e che conosco bene.
Continuando a esplorare i luoghi invisibili che portano alla creazione artistica, come hai raggiunto la tua attuale espressione visiva? Hai tentato di inseguire un obiettivo stilistico prefissato o hai sperimentato a briglia sciolta?
Penso che ci sia sempre una costante nei miei lavori, come se volessi che le persone riescano a notare che si sta parlando di un mio disegno. Ho sperimentato sicuramente tanto, soprattutto quando mi sono avvicinata al digitale. Ho visto cosa offriva la concorrenza, cosa poteva migliorare, cosa non mi piaceva.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è importantissima nella mia vita ed è stata una grande musa in passato. Ho sempre bisogno di scoprire nuovi artisti ed esplorare altri del passato.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: hai progetti per il futuro? E se si, ti va di darcene un'anteprima?
Più che progetti direi idee, quelle ce ne sono tante. Spero di poterle sviluppare quanto prima e vederle prendere il volo.
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