«Ho orrore dei tramonti , sono così romantici, così melodrammatici».
Marcel Proust
Ciao Enrico, benvenuto tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Mi ha spinto soprattutto la voglia di migliorare alcuni aspetti del disegno come la resa volumetrica dei personaggi e degli oggetti, la prospettiva, le anatomie e soprattutto incrementare il senso di dinamicità.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Sono molto affascinato da un concetto filosofico estetico chiamato mono no aware che sta ad indicare un senso di forte partecipazione emotiva di fronte ad aspetti anche molto comuni della natura che esprimono la sua impermanenza,mutevolezza e caducità. Una sorta di sensazione che si esprime con una piacevole e triste nostalgia. In genere collego Proust a questa sensazione nostalgica e la frase sul tramonto mi sembrava adatta a mettere insieme le due cose.
I tuoi disegni sono composti da linee frenetiche, che si sovrappongono frequentemente, e leggere ombreggiature, esprimendo una dinamicità inaspettata. Come mai non riescono a stare fermi? Come gestisci questa loro vivacità?
Il mio obbiettivo principale è creare l’illusione di vedere qualcosa in movimento da un'immagine che di per sé è statica. Per fare questo cerco di disegnare nel modo più rapido possibile.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
C’è un artista quasi sconosciuto che mi ha spinto da sempre a disegnare. Negli anni '90 una software house giapponese chiamata Treasure ha realizzato dei videogiochi rivoluzionari per l’epoca, ed in particolare uno chiamato “Guardian Heroes”. La persona che ha completamente diretto la realizzazione artistica e il game design di questo gioco si chiama Tetsuhiko Kikuchi Han. Oltre ad aver fatto degli artwork stupendi, il suo modo di disegnare mi ha molto ispirato un senso di Mono no Aware accennato prima. Il personaggio del disegno che vi ho mandato è fortemente ispirato ai suoi!
I tuoi lavori sembrano frammenti di storie non ancora raccontate. Sono esercizi o sono davvero parti di una storia in corso che ancora non possiamo leggere?
Ho tante storie per la testa ma non mi sento ancora in grado di realizzarle a fumetti in modo soddisfacente ed efficace, quindi si tratta proprio di esercitazioni per la resa di varie scene.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Sono sempre stato appassionato alla musica Punk in tutte le sue varianti, dall’Hardcore Punk, all’ Anarcho-Punk fino allo Skatecore. In passato ho amato molto andare ai concerti punk perché erano in grado di regalarmi un coinvolgimento fisico ed emotivo che andava oltre all’ascolto della musica in sé. Prima o poi voglio fare un fumetto che rappresenti un po’ tutto quel mondo ma ora come ora non mi sento in grado di farlo bene.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Il mio progetto a breve termine è ottenere l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole superiori e subito dopo lavorare su un progetto di fumetto compiuto da proporre a qualche editore in Italia o in Francia.
Grazie Enrico e in bocca al lupo per i tuoi progetti!