#crunch143 | Beatrice Bandiera

#crunch143 | Beatrice Bandiera

“L'anima tua è l'intero mondo" Hermann Hesse.

Ciao Beatrice e benvenuta tra i morsi quadrati! 
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao a tutti! Ringrazio tutti voi di CrunchEd per la bella occasione e per l'attenzione che avete rivolto al mio lavoro. Dunque. Diciamo che, più che iniziare, non ho mai smesso dall'infanzia e diciamo pure che la ragione per cui lo faccio è ne ho bisogno. Disegnare è praticamente un'abitudine e nonostante questo non è mai banale, lo considero un momento di onestà verso me stessa.


Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?

La prima volta che ho letto Siddhartha sono rimasta talmente affascinata che, una volta finito, ho subito ricominciato a rileggerlo. Mi aveva incantato. Penso che della citazione che ho scelto mi abbia toccato questo concetto di totalità che attribuisce l'anima che ha la potenzialità di bastarsi. L'ho trovato in un cero senso rassicurante.


I tuoi lavori sono permeati da un’atmosfera intima, sembra quasi di affacciarsi indebitamente sui soggetti ritratti. Viene voglia di osservarli con discrezione, senza fare rumore. Questa delicatezza è una ricerca specifica o il modo più naturale con cui ti esprime tramite immagini?

Credo abbia cominciato ad emergere naturalmente quando ho iniziato a conoscermi meglio e ad assecondare la ma sensibilità ed in questo mi aiuta molto la tecnica dell'automatismo. Mi piace che ci sia un certo mistero nelle situazioni e nei personaggi che disegno, un mistero che spesso mi sfugge. Mi da l'impressione che siano vivi, che custodiscano un loro segreto che alla fine è quello della loro vita. Spesso quando scrivo delle storie non riesco a dargli dei nomi, mi sento come se non avessi davvero il diritto, eppure, nonostante questa estraneità riesco a ritrovarmici.


C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?

Forse troppi, in entrambi i campi. Klimt e Mattotti sono sicuramente i miei mostri sacri. Amo molto anche Francis Bacon, Bosch, Mark Ryden e illustratori come Joanna Consejo, Ana Juan e Pablo Auladell. Ultimamente mi sto interessando parecchio anche all'arte medievale e a quella orientale. Tra gli scrittori sicuramente Borges, Calvino, Carver, Poe, Hesse e Sherwood Anderson. Mi piacciono molto anche le fiabe e la letteratura per l'infanzia.


Le figure femminili in particolare sono molto rappresentate. Sono immaginarie, fanno riferimento a un’ispirazione comune o sono ideali costruiti tratto dopo tratto?

Non saprei bene come rispondere in realtà. Molte persone dicono che assomiglio alle mie figure, quindi presumo che alla fine mi ritrovo semplicemente a disegnare me stessa. Credo che il disegno sia essenzialmente uno strumento di introspezione e di comprensione, come se disegnando le forme del mondo si cercasse di dargli un ordine.


Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?

In realtà ho un rapporto un po' strano con la musica, e un po' me ne vergogno, diciamo che fa parte di un periodo della mia vita da cui ho preso le distanze.Quando disegno raramente ho un sottofondo musicale, perché spessissimo il semplice ritmo mi mette fretta o addirittura ansia. Quindi spesso lavoro in silenzio, o metto qualche serie tv a cui non presto molta attenzione. Sicuramente tra i pochi ascolti che sopravvivono a questa negazione mi vengono in mente gli Slowdive, i Sonic Youth, i Pinkfloyd, Jhon Hopkins, i Joy division, i Pinegrove e Soko. Nonostante questo, l'anno scorso ho avuto la possibilità di partecipare a Segnosonico, progetto promosso dal Bologna Jazz Festival e da BilBOlbul. Si tratta di una performance che mette in relazione diretta musica e disegno, in cui gli elementi si ispirano a vicenda e quindi è l'attenzione alla musica che permette al disegno di nascere e svilupparsi, in una specie di trance, che non prende solo la mente ma inevitabilmente anche il corpo. E niente mi sono resa conto di aver fatto un discorsone che non va da nessuna parte, ma la questione musica rimane un mistero per me.


Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?

A un po' di cose in realtà, ad un libro illustrato che sarà anche il mio progetto di tesi, a delle tele di grande formato, sto imparando la tecnica dell'affresco qualche tecnica di animazione. Vi ringrazio tantissimo per la pazienza!!

Grazie della chiacchierata Beatrice, ti continueremo a seguire:
Instagram
Facebook

Privacy Policy