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Selene è la giovane bidella di una scuola elementare di provincia. La sua vita scorre monotona e solitaria, in una routine che alterna "un'inquietudine figlia di una noia caparbia" a momenti di grande calore, di una bellezza semplice, fatta dei piccoli piaceri quotidiani che spesso non sappiamo apprezzare. E poi c'è lui: Maurizio, il fascinoso insegnante d'italiano che porta nelle giornate di Selene un brivido inespugnabile. C'è qualcosa tra i due: è un'intesa palpabile fatta di sguardi e di poche parole che si intrecciano perfettamente. E così, Selene aspetta che Maurizio si decida a fare il primo passo. L'attesa si staglia sullo sfondo per poi balzare in primo piano, trascinando la vicenda della protagonista come una speranza che tiene insieme gli elementi disordinati della vita. C'è il tempo, allora, per intromettersi nel cuore di Selene, fragile e insieme forte, caotico ma determinato:
"Sono forse una confusione di azioni, non però d'intenti: so bene cosa voglio, ho solo un modo contorto di arrivare al dunque".
Di Selene colpisce la grande sensibilità, il coraggio di vivere a contatto con le proprie contraddizioni. È un personaggio alla continua ricerca di sé, ma solido di consapevolezze già formate: Selene è un'umanità dolcemente, felicemente sbagliata, che accetta i propri limiti e riconosce le proprie potenzialità. Si percepisce il desiderio di uscire dall'intimità e abbracciare il mondo, lasciarsi andare all'emozione e alle esperienze; una filosofia dell'adesso che invita a esserci, più che a razionalizzare, a renderci disponibili quando le cose accadono, più che a ricercare compulsivamente di raggiungere gli obiettivi.
Il marchio distintivo di Nicoletta è lo stile: un magma delicatamente appassionato che traghetta i classici nel presente, una scrittura mai scontata che di per sé sorregge l'intera opera. Grazie alla narrazione in prima persona, Nicoletta Prestifilippo riesce a svelare una figura complessa, in contrasto con una contemporaneità che impone ritmi forsennati e rituali riprodotti in modo robotico, anaffettivo. Selene è un personaggio dei tempi nostri che sfida apertamente i cliché: ha spiccati interessi culturali, ma fa la bidella e, in fondo, non le dispiace affatto.
"La bellezza dell'attesa" potrebbe definirsi una favola moderna, introspettiva e sentimentale, in cui una bidella carina e impacciata, sognatrice incallita, si innamora di un maestro di italiano molto speciale, uno che "in un passato seicentesco sarebbe stato un poeta". È una storia delicata e di buone speranze, che ci consiglia di affidarci alla vita e abbracciare l'imprevisto anziché cedere agli scricchiolii della paura, che ci coccola con la rotondità di uno stile soffice e ammaliante.
La bellezza dell'attesa | Nicoletta Prestifilippo
Copertina flessibile: 132 pagine
Editore: Edizioni della Sera (20 ottobre 2017)
Collana: Edizioni della Sera
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© Paolo Ceccarini