di Chiara Bianchi
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«La vita è una morte che sta arrivando» è a questa frase di Borges che Daniele Scalese affida l’esergo di Anna sta coi morti, uscito per Pidgin edizioni.
Autore di due romanzi e racconti pubblicati su diverse riviste letterarie, Scalese confezione una storia “contenitore”. Al suo interno, si muovono diverse vite e diverse morti.
La voce narrante è affidata a Enzo, compagno di Anna, fratello di Eva e futuro padre di un bambino mai nato, frutto di una «scelta razionale» in cui l’amore non trova spazio, non più.
Brevi capitoli si susseguono nella definizione della condizione emotiva in cui versa Enzo. Impotenza e inconsapevolezza volontaria si alternano nelle sue parole. Una storia d’amore finita viene congelata dalla scoperta di una malattia e di un figlio. Le due cose non possono coesistere nella vita di Anna – una esclude l’altra. E neppure nella testa di Enzo, pronto a tutto per mettersi nella posizione di scomodo assistente casalingo e sostituto nel lavoro di Anna in obitorio.
La vita che conduce alla morte e la morte che si fa corpi esanime stesi su fredde lastre metalliche.
Nell’attesa che tutto faccia il suo corso, Anna decide di vendere la sua storia ai social e alla televisione diventando, agli occhi di Enzo, «L’Anna della televisione» che era «energica e propositiva», mentre «tutto il resto era riservato a me».
La malattia divora corpi e sentimenti e si fa fulcro della razionalizzazione di una relazione, di un lutto non elaborato e della perdita irrimediabile di ciò che è stato e mai sarà.
Nei brevi capitoli, Enzo si interroga sulle scelte, sul passato e sul presente. Egli non sembra guardare al futuro, sembra immobile nel suo vuoto, a raccontare attraverso la sua voce ma con gli occhi degli altri.
La scrittura di Scalese è asciutta, diretta, efficace nel raccontare il suo personaggio anche quando scivola in frasi aforismatiche su vita morte e amore - un’ingenuità che scompare dietro al non detto: vera forza di questa sua prova narrativa.
Scivolammo nello stesso pensiero, nello stesso destino. Mi baciò davanti a due corpi sigillati in sacchi neri che lasciavano gli occhi scoperti; quelli del più giovane erano aperti e sembravano fissarci. Mi staccai da Anna e ne divenni sicuro: era quello che stavo aspettando. Ma ero io quello che aspettava lei?
Dimensioni 19,5 × 12,5 cm
Formato Cartaceo
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