Margaret Atwood | Consigli per sopravvivere in natura

Margaret Atwood | Consigli per sopravvivere in natura
Margaret Atwood - Consigli per sopravvivere in natura
Dieci racconti per sopravvivere a se stessi tra psiche e analisi politica in un nostalgico Canada

di Chiara Bianchi

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Chi conosce la scrittura di Margaret Atwood non resterà né sorpreso né deluso da questa raccolta di racconti proveniente dal passato, uscita nel 1991 in lingua inglese, le cui storie apparvero precedentemente su diverse riviste americane. Pubblicata in Italia da Racconti edizioni, con la traduzione affidata a Gaja Cenciarelli, tornano personaggi e temi cari alla scrittrice canadese: storie familiari in cui si mescolano consumismo, politica di genere e identità. Dieci racconti che trasudano di ruralità moderna e che si appoggiano all’importanza dei valori personali e di prospettiva identitaria personale.
Il titolo della raccolta è estrapolato da un testo che uno dei protagonisti trova nella biblioteca del suocero.

Consigli per sopravvivere in natura era datato 1905. C’era una foto dell’autore con una giacca di lana scozzese e un cappello di feltro, che fumava la pipa e pagaiava in canoa, contro uno sfondo che era più o meno quello che si vedeva dalla finestra: acqua, isole, rocce, alberi. Il libro in sé spiegava come fare cose utili […]. Queste istruzioni erano intervallate da passaggi lirici sulle gioie dell’indipendenza e dell’aria aperta, e descrizioni di pesca e tramonti. George portò il libro con sé, […] ma Prue tornò con il caffè, e Portia gli offrì un cioccolatino, e lui non volle correre il rischio di dispiacere a nessuna delle due, non in questa prima fase. A quello ci avrebbe pensato dopo.

Si tratta davvero di consigli pratici su come sopravvivere in natura, ma ovviamente trasponiamo il titolo alla sopravvivenza del vivere quotidiano, ai mille modi a cui tendono i personaggi – posati in un’ambientazione spesso ostacolante, mai benigna – per salvarsi, o almeno provarci, tra aspetti psicologici e un’analisi politica di quel nostalgico Canada – sfumato, freddo e nebbioso – alla metà del Novecento (tra gli anni Cinquanta e Settanta).

Sono le donne a rendere questi racconti ricchi di sfaccettature. Esse si interfacciano con il proprio spazio di movimento e fanno eco ai loro pensieri, spesso carichi di insoddisfazioni non ancora chiare neppure a se stesse: Selena, Susanna, Julie, Lois, Portia, Kat, Marcia e tutte le altre minori figure presenti in queste pagine desiderano e cariche di questo desiderio si spingono oltre quella sottile linea che le separa dalla perenne caduta, la quale assume le fattezze dell’arte, delle cattiverie, dei desideri più nascosti, della tragedia assistita, della competizione con le altre donne, del corpo come arma di vendetta.

Scorre il tempo nei racconti di Atwood e noi seguiamo le prodigiose, a volte discutibili, scelte dei personaggi. Ed entriamo in questi mondi lontani, come davanti a un televisore a tubo catodico mentre trasmette ormai desuete sit-com dai colori appannati, lasciandoci sedurre dal passato suggeritore di temi e di circostanze non così troppo sorpassate.

All’improvviso le venne in mente di essere in esilio. (da Palla di Pelo)



Autrice: Margaret Atwood
Traduzione: Gaja Cenciarelli
Illustrazioni: Elisa Talentino
Pagine: 264
Formato: 12×18
Isbn:9788899767914

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