Stralunati | Andrea Inglese

Stralunati | Andrea Inglese

Permanenti stati di sfasamento nel deformante realismo: riflettori puntati sul mostruoso quotidiano

di Chiara Bianchi

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Per la collana Biblioteca di letteratura inutile dell’editore Italo Svevo esce questa raccolta di racconti dal titolo Stralunati, firmata dalla penna di Andrea Inglese
Il libro si apre con un preludio: un’assemblea di quartiere dove spicca la figura di un poeta. Trovano poi posto le ventidue storie in cui la realtà viene mescolata a piani di inverosimiglianza tali da rendere il narratore poco affidabile, avventato e stralunato appunto. Mentre chi legge si scoprirà in una straordinaria condizione di sospensione, tramortito da una sorta di stupefazione. 
Inglese tesse storie ordinarie, in cui a poco a poco emerge un particolare conduttore di una realtà altra. E nel mentre la storia si scolla dal normale avanzare delle ipotesi possibili nella quotidianità conosciuta, si assiste alla perdita di coesione attraverso le scelte operate dai personaggi che, imbarcandosi in situazioni grottesche si ritrovano in uno stato di perenne sfasamento. Con ironia e una prosa misurata, assistiamo alla messa in scena di un realismo deformante che accende i riflettori sul mostruoso quotidiano. 
La prosa breve di Inglese è perfettamente efficace per descrivere la condizione dei personaggi che abitano queste pagine: amanti feriti, disoccupati che trovano lavori stravaganti, Babbi Natale sorpresi dentro una buca, donne che parlano della loro intimità durante un colloquio di lavoro, famiglie disfunzionali che vanno verso la catastrofe, cani che rivendicano il diritto alla pensione. Tutti caratterizzati da un’iperagitazione, da un altissimo tenore energetico. Sono personaggi velleitari con un forte senso del “fare” – nell’atto di dare forma al loro mondo. 
I racconti alternano un narratore in prima e in terza persona, in quest’ultimo caso, la voce resta sempre distaccata e mai giudicante, qualche volta si rivolge a un ‘voi’, come in Uomini e maiali, in cui descrive, con sottile ironia “gli altri”, e tramite un elenco per punti sviscera le loro diversità caratterizzanti. Più che di alieni pare descrivere degli alienati. 

«[…] quello esce di fuori, lì sul marciapiede dell’asilo, e cosa si trova davanti, come simbolo della società in cui vive e vivrà ancora per molti anni a venire?, si trova il deserto, l’assenza di punti fermi, il tradimento del padre, che non c’è perché degli schifosi maiali come voi l’hanno ridotto in catene, e non hanno capito che io scherzavo, perché si vede anche benissimo che non sono un tipo affatto serio, che sono un giocherellone».

In altri racconti, la dimensione della stanza, come soglia tra l’io e il mondo, fa da ambientazione a crisi personali e universali. In Vera, per esempio, lo sradicamento dato da un trasloco sembra dare speranza alla nuova vita della protagonista. Ma lo scontro con la nuova realtà produrrà, ancora una volta, un senso di non appartenenza ai luoghi, di straniamento. 

Come scrisse Manganelli in Letteratura come menzogna, lo scrittore vive l’orrore di chi vuole spiegare che cosa vuol dire la sua opera. Cercare un significato a questi racconti ne diminuisce l’efficacia. Il consiglio è di calarvi in una lettura rilassata che vi permetta di addentrarvi in un mondo fatto di ambiguità e che di queste ultime si nutre. 




Titolo: Stralunati
Autore: Andrea Inglese
Edizioni: Italo Svevo
Pagine: 128
Uscita: 17 marzo 2022
Compra sul sito dell'editore


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