Cinque racconti sull’eterna lotta tra chi siamo e chi vorremmo essere
di Chiara Bianchi
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Provate a pensare quante volte, in una vita intera, cerchiamo di rimanere fermi sulle nostre idee, quelle che ci definiscono altro dall’altro. Rischiarate la mente e fate il conto delle occasioni in cui il sogno e la realtà si sono mescolati fino a farci perdere il senso delle cose. Eppure, tra il sogno e la realtà succede la vita carica di: sospensioni, frustrazioni, non detti, desideri negati – soprattutto a se stessi – sensi di colpa e ricerca della stessa all’esterno, decisioni controcorrente, relazioni malate, fame, morte, amore, di poteri forti.
Con questo titolo, I poteri forti, NN Editore, Giuseppe Zucco srotola la matassa delle insoddisfazioni dell’essere umano, silenti nel mondo reale ma luccicanti e perfettamente comprensibili nel mondo onirico e favolistico, ai quali affida il senso delle cose, del chi siamo e del chi vorremmo essere.
Un marito si sveglia ogni notte di soprassalto sentendo l’orribile risata di sua moglie; un neoquarantenne e una donna in abito da sposa cercano il cornicione perfetto da cui lanciarsi nel vuoto; due adolescenti scoprono di essere felici insieme mentre intorno a loro le barche affondano e i corpi dei migranti riemergono dal mare.
Ogni imprevisto viene gestito dai protagonisti di questi racconti fuggendo dal dolore che esso provoca, scegliendo di restare fedeli a se stessi, amando e allontanandosi dalla realtà.
In quell’universo popolato da animali antropomorfizzati – che ricordano quelli delle favole portatori di esempio, rettitudine e morale – quadri che diventano profezie, figure abnormi, sogni rivelatori, scomode visioni della realtà.
Zucco scardina le certezze del lettore omettendo nomi di personaggi e di luoghi, consegnando gli elementi per poter immergersi nella palude delle emozioni raccontate, percorrendo i passi di questi uomini e queste donne, fin dentro i loro desideri, dentro e fuori le loro paure.
L’aspetto psicologico, legato agli archetipi junghiani, esplode nel tentativo, ben riuscito, di mettere a nudo l’universo interiore dell’umano.
Il grottesco ereditato dai racconti di E.A. Poe, l’oscura identità dei luoghi da Dostoevskij, il simbolismo espresso, nella particolare prosa, ereditato da Rilke, la musicalità e il ritmo insegnato dagli stilnovisti come Cino da Pistoia, le digressioni enfatiche, la limpidezza del linguaggio e i temi trattati presi d’esempio dalla penna di Emily Dickinson, le visioni irreali e la libertà dell’immaginario imparate dalle opere di Rimbaud e Dylan Thomas – di questi autori, molti sono citati all’inizio dei cinque racconti.
Orrido e ironico si intrecciano, nella prosa cesellata di Zucco, dando spazio all’onirico in un vortice vertiginoso dove paure, desideri e dolore creano lo spazio bianco che precede il vuoto.
Sarebbe terribile lanciarsi nel vuoto vestito sciattamente. Un po’ di decoro è la prima regola. La gente ti guarderà spiaccicato sull’asfalto e ti penserà così depresso perfino nei vestiti. Le apparenze vanno salvaguardate, soprattutto quando non potrai più parlare, soprattutto allora. (da Quarant’anni)
I poteri Forti - Giuseppe Zucco
Casa editrice: NNE
Data di Pubblicazione: 11 febraio 2021
Formato: Cartaceo
Pagine: 176
Prezzo: 17,00 €
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