Cos’è un flash nel gergo della droga? Il flash è quel momento appena dopo l’iniezione, quando la droga entra in circolo e ti catapulta istantaneamente in una dimensione parallela in cui il mondo circostante non esiste. Questo è quello che ama, ricerca, ma anche maledice il protagonista di questo memoir, Charles Duchaussois.
di Christina Bassi
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Cos’è un “flash” nel gergo della droga? Il flash è quel momento appena dopo l’iniezione, quando la droga entra in circolo e ti catapulta istantaneamente in una dimensione parallela in cui il mondo circostante non esiste. Questo è quello che ama, ricerca, ma anche maledice il protagonista di questo memoir, Charles Duchaussois.
Il testo è il risultato di una trascrizione della sua esperienza in un personalissimo hippie trail, un viaggio in Oriente partendo dalla Francia nel 1968 e attraversando il Libano, la Turchia, l’Afghanistan, il Kuwait, e infine il Nepal.
Duchaussois, amante dei viaggi e abituato a vivere di espedienti, è subito folgorato dall’atmosfera: ovunque ci sono giovani con lunghi capelli, i piedi scalzi e sporchi, vestiti coloratissimi e sempre accompagnati da musica, risate, soprattutto droga, consumata con grande libertà e sempre condivisa. La droga costa poco, le occasioni per procurarsela non mancano: così il ventinovenne Charles passa dal consumo abituale di hashish all’oppio, e dall’oppio alla morfina, per arrivare alla metedrina e all’LSD. Un “viaggio al termine della droga” come lo definisce lui stesso con tutti i suoi eccessi, la disperazione, le complicazioni, tratteggiando però al tempo stesso un quadro dettagliato della situazione di una generazione partita alla ricerca di divertimento estremo in una terra poverissima che si ritrova travolta dal suo arrivo.
Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1971 e subito elevato a manifesto della controcultura hippie: un vero romanzo di formazione del junkie, un monito cruento dell’esperienza nel mondo della dipendenza senza limiti, che annulla l’essere umano per lasciare spazio alla bestia il cui unico istinto di sopravvivenza è legato al recuperare la dose successiva: non negherò che ci sono state pagine durissime da digerire, e il pensiero è subito tornato a Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Christiane F., ma a differenza di quest’ultima Charles Duchaussois è consapevole dall’inizio alla fine di ciò che fa, incredibilmente lucido nelle sue scelte come è dettagliato nei suoi racconti.
«Flash,in inglese, vuol dire: lampo. Per un drogato,vuol dire: spasimo.
Il flash è ciò che succede nel corpo di un drogato quando la droga, spinta dallo stantuffo della siringa, entra nelle vene. Ha la violenza del lampo e l'intensità dello spasimo. Non c’è che l'iniezione – lo shoot - che dà il flash. Ecco perché il vero drogato un giorno o l'altro giunge fatalmente all'iniezione. E diventa un junkie. Un Dio. O uno straccio. A scelta».
Titolo: Flash, il grande viaggio
Autore: Charles Duchaussois
Traduzione dal francese di Paolo Bellomo
Collana Greenwich
Casa editrice: Nutrimenti
Prezzo di copertina: 20€
Pagine: 528
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