Un antologia di racconti per conoscere nuove voci del panorama letterario italiano del sottogenere new weird
di Chiara Bianchi
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Edita Moscabianca Edizioni con una prefazione di Danilo Zagaria e le bellissime illustrazioni di Gabriele Operti, questa antologia ci offre un ottimo ventaglio di scrittori più o meno noti nelle riviste di genere.
Protagoniste o coprotagoniste sono le piante: immaginarie, aliene, magiche, inquietanti, senzienti, simbionti e infestanti. Come dice Danilo Zagaria nella sua prefazione «le opere weird mettono in crisi le specie, abbattono le barriere e ci raccontano di chimere fantastiche, entità che ci conducono alle domande fondamentali sulla nostra identità e sul ruolo che ricopriamo nell’universo».
Ed è questo l’effetto che fanno. Mettono in crisi, sconfinano il reale, mostrano sottotrame ricche di spunti di riflessione. Il rapporto uomo-natura, le condizioni di egemonia dell’uno e dell’altra, vegetabilità e umanità di cui parliamo per abitudine come mondi separati, ci appaiono intersecati e per nulla paralleli.
L’antologia si apre con Il chiostro di Elisa Emiliani, una storia scritta in forma diaristica che parte dal momento in cui la protagonista incontra la pianta (Aracnomagnolia - Magnolia araneis). Una vita vissuta in contemplazione in un giardino dimenticato.
Segue Babilonia nel cielo Axa Lydia Vallotto con un racconto distopico. Fuori dal sistema solare, sul pianeta Ishtar, un gruppo di studiosi raccoglie campioni per esaminare le forme di vita presenti, qui troviamo acqua, volatili e piante aliene (tra cui la Rovina di Babilonia - Cerulea Ishtaris) la cui struttura biochimica risulta indistinguibile. Il racconto si sviluppa in forma di messaggi mandati da una componente del gruppo a sua moglie sulla Terra.
Natalia Guerrieri con Skógur ci riconduce sulla Terra, ma lontana da come la conosciamo, sulla quale una bambina “maledetta” perché diversa già nell’aspetto, vive lontana dagli altri, i coloni, e fa amicizia con la Straniera che le racconterà storie incredibili su uomini e piante (ÞINUR Abies nigra borealis).
Ilaria Petrarca in Il manuale di giardinaggio di Aubrey presenta una storia di segreti e vendette, di studi botanici tramandati e di manipolazioni (la pianta in questione è Radizpeca - Carapichea radizpeca, una radice).
Maria Gaia Belli ne Il matrimonio, partendo da un ricordo, la protagonista parla di sé e del suo rapporto simbiotico, e quasi di mutuo soccorso, con l’albero A. (Albero Madre - Salix nigra mater).
Lucrezia Pei e Ornella Soncini in Così inizia il mondo ci riportano in una dimensione fantascientifica, sul pianeta Alexandria Ter, in cui animali e piante hanno prefissi come xeno- e milli-. Per comprendere le dinamiche della pianta aliena (la Vulgivaga - Vulgivaga versipellis) il protagonista dovrà servirsi delle conoscenze della natura terrestre, ormai estinta.
Maurizio Ferrero con Scie nella neve ci conduce in Groenlandia, in atmosfere horror-fantascientifiche, che ricordano quelle di John W. Campbell. Protagonista, una biologa americana viene trovata in stato confusionale per le vie della capitale. Si scoprirà che fa parte di una missione segreta (la pianta protagonista è il Rotolacampo Gigante - Salsola arctica).
Beatrice La Tella in Memoria esterna, ci racconta di due prodigiose gemelle, Daphne e Desdemona, e di una pianta (Geminalia - Symbionta duplicata). Una storia di matrice mitologica.
Diletta Crudeli ne Il tè delle Tigri, ci catapulta in un mondo magico in cui un gruppo di creature cercano di spodestare un tiranno. Si riuniscono cercando una strategia (la pianta protagonista porta il nome di Radice delle case del Tè - Gorgonide neofita).
Francesco Morgante con M’ama non m’ama (e la sua Margherita Gotica - Leucanthemum perennis vangorica) in un racconto ambientato nel nostro tempo, in una famiglia con tre figli, ci parla di fluidità di genere con un po’ di magia.
Michela Lazzaroni con Una storia già scritta racconta, attraverso la voce di una bambina, di divisioni dei popoli attraverso muri. Al di qua ci sono coloro che coltivano (Sanghirella - Cornus sanguinea rubra), dall’altra gli Stranieri che cercano di conoscere meglio gli altri, dopo molti anni di separazione, per scoprire se quanto si dice di loro corrisponda a verità.
Anita Renchifiori con Una persona speciale racconta con delicatezza la storia di due adolescenti, di una bambina a cui manca la parola e di una pianta (Rubelia - Rubelia benefica).
Andrea Cassini con Rapporto sulla guerra tra anemocore e mirmecofile nell’ecosistema di Sylph (Mirmecofila - Cyanodendron myrmecophila) ci porta sul Pianeta Sylph e ci racconta, in un arco temporale di cinquemila anni, le suggestioni di esploratori susseguitisi, di generazione in generazione, nel progetto di studio di questo pianeta dominato principalmente da due tipologie di piante che paiono essere in guerra tra loro.
Non solo antropocentrismo, in queste storie, ma soprattutto una sorta di riconoscimento morale che chiarisce quanto il legame tra mondo animale e vegetale sia imprescindibile e si ritrovi in tutti i mondi possibili e oltre.
Curiosità: Moscabianca dedica una pagina agli editor di questi racconti, sdoganando, finalmente, l’esistenza di queste figure “aliene”.
Autore: Aa.Vv.
Titolo: Hortus Mirabilis - Storie di piante immaginarie
Editore: Moscabianca
Prefazione di Danilo Zagaria
Illustrazioni di Gabriele Operti
Anno di pubblicazione: aprile 2021
Prezzo di copertina: 18,90 €
Pagine: 384
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