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«Avevano entrambi cinquant'anni quando si trasferirono in Massachusetts, stabilendosi in una cittadina a pochi chilometri a nord di Boston. Come era successo a molti altri in tutto il paese, di recente non avevano avuto fortuna.»
Inizia così il romanzo di Steve Yarbrough, pubblicato negli Stati Uniti nel 2013 e vincitore l’anno dopo del Mississippi Institute of Arts and Letters Award in Fiction. Un autore che è considerato l'erede ideale di grandi autori come William Faulkner e Flannery O'Connor.
I due cinquantenni del romanzo sono Kristin e Cal. Lei è stata licenziata da una prestigiosa università californiana a causa dei tagli del personale dovuti alla recessione e trova lavoro in un college di livello più basso. Lui, disoccupato ormai da mesi, passa le giornate a sistemare la casa e a suonare i suoi numerosi strumenti a corda.
Poco dopo il trasferimento Kristin si trova coinvolta in una relazione con il vicino di casa Matt Drinnan, un uomo più giovane di lei, ex libraio appassionato di letteratura e con qualche errore di troppo alle spalle.
Questa infatuazione, forse nemmeno cercata ma capitata per caso e assecondata, accentua le distanze tra Kristin e Cal. Cogliamo soprattutto i turbamenti di lei, non quelli di Cal che sembra trovare qualsiasi conforto imbracciando una chitarra.
Nel frattempo, come contorno, una trama di imbrogli viene tessuta nell’ateneo di Kristin e lei ne è coinvolta, mentre Cal sventa una rapina e rivela un suo lato oscuro.
Anche se appare una persona dimessa, quasi apatica, a tratti violenta, a mio parere è proprio lui la figura che alla fine risulta più solida, ferma, capace di resistere alla tempesta e il motivo si può cogliere in queste righe:
«Durante il primo viaggio che avevano fatto insieme, a un festival di bluegrass nella Napa Valley, le era piaciuto vederlo passare da un gruppo all'altro di amatori che strimpellavano nel parcheggio, unendosi a qualsiasi brano suonassero, senza mai trovarsi in difficoltà. Non chiedeva nemmeno in quale chiave fosse la canzone, faceva solo scivolare un piccolo dispositivo di bloccaggio su o giù per il manico della chitarra e iniziava a suonare. Le disse che si chiamava capotasto. "Quando ne hai uno, tutto ciò che devi fare è suonare in sol o re. Un accordo di sol al secondo tasto è un la e un accordo in re è un mi. E così via».
Se nella vita avessimo tutti questo capotasto, in grado di non farci mai trovare in difficoltà, tutto sarebbe molto più semplice, anche mandare giù offese e tradimenti.
Steve Yarbrough | Il Regno delle Ultime Possibilità
Formato: Copertina flessibile
Editore: Nutrimenti
Collana: Greenwich
Data di Uscita: novembre 2019
Pagine: 288
© Paolo Perlini
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