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Il fuoco scoppietta nel camino virtuale, senza produrre il minimo calore.
È un fuoco finto, come la maggior parte delle cose che si trovano nella piccola stanza del vecchio.
Il cigolio della sedia a dondolo, forse una delle poche cose reali a trovarsi lì, batte il tempo meglio di un pendolo.
Un bambino, a pancia in giù sul pavimento, è intento a pigiare le dita su un tavoletta olografica di ultima generazione.
Futuro, anno 2063.
Il colpo di tosse del vecchio è l’attacco, l’attacco delle sue storie.
“Dimmi Ben” inizia il vecchio, “ti ho mai parlato di quando, da giovane, avevo un locale metal con alcuni amici?”
Il bambino gira gli occhi all’insù e risponde svogliatamente.
“Sì, nonno, l’hai fatto almeno un milion…”
“Oh, sì” ride il vecchio, “è una bella storia. Sapevo che ti sarebbe piaciuto riascoltarla ancora una volta.”
La mano destra del bambino tocca il suo orecchio, avviando la modalità auricolare della tavoletta ed escludendo la solita storia trita e ritrita del nonno. Ancora poco, si dice, e la mamma verrà a prendermi.
Ma il vecchio non lo sa e continua a parlare, immergendosi nei ricordi.
“Erano altri tempi, allora. Adesso dio solo sa che schifezze ascoltate tu e i tuoi amici. Quei suoni senza senso e gente che mette su dei dischi, o quelle diavolerie che avete, e vi fa ballare senza toccare uno strumento. Oh… oh… ho perso il filo. Già: il locale metal. Si chiamava ScreamBloodyGore e venivano da tutta Italia per ascoltare i concerti che si facevano. Il miglior metal possibile, quello più strano… più di nicchia, ecco diciamo così. Grind, Death, Power… qualcosa di Goth, ma quello solo per far ballare le ragazze che agitavano le spalle all’indietro e basta. Vabbè, cose così…”
Un colpo di tosse interrompe per un momento la narrazione.
Sorso d’acqua e via che il vecchio riprende, mentre i suoi occhi brillano.
“E poi c’era il Black. Una furia nera che esplodeva dalle casse e si riversava sul pubblico, nella sala e fuori, fino a disturbare i vicini. Pensa che le prime serate del locale furono un mezzo disastro… Avevamo intenzione di finirla lì. Poi, poi una sera decidemmo di fare una festa Black Metal. E venne giù il locale.”
Ride, sputacchiando qua e là.
“Beh, solo metaforicamente, ovvio, altrimenti sai il Comune che ci avrebbe fatto!? Il Black Metal diede nuova linfa al locale. Fu una serata strana, circolava un’energia particolare, quasi selvaggia. Ai miei tempi ci dicevano sempre che il Metal era la musica del diavolo… bah, tutte storie. Eppure una forza particolare esisteva e il Black Metal era la vena pulsante di quella forza…”
Il racconto prosegue, accompagnato dallo scricchiolio della sedia e dagli scoppiettii del finto camino.
Fuori dalla finestra è un tardo e buio pomeriggio di fine ottobre.
Da qualche parte il Metal esiste ancora.
E quell’energia non potrà mai essere scordata…
Avrei potuto iniziare questa recensione di "Black Metal" in qualsiasi altra maniera. Ma è con una storia che ho voluto farlo.
Una storia che è un ricordo, perché quel vecchio potrei benissimo essere io. E il locale è esistito davvero, così come la storia della serata Black che ha dato il via al vero successo del posto.
L’opera a fumetti presentata da Diabolo Edizioni, scritta da Rick Spears e disegnata da Chuck BB, ha in sé quella stessa energia di cui ho parlato.
Andiamo con ordine, vediamo di cosa parla.
La storia è abbastanza semplice (almeno per il momento, visto che quello presentato è il primo volume): l’arrivo nella nuova scuola dei gemelli Stronghand è anticipato dalle peggiori (o migliori) voci possibili.
Aleggia uno strano mistero sui due, cose che hanno fatto nelle scuole precedenti, e quello che potrebbero fare nella nuova.
I due teenager non sono altro che due amanti della musica metal e, nello specifico, del Black Metal!
Il loro look parla chiaro, anzi scuro, visto che non c’è una sola cosa che non sia nera nel loro vestiario.
Non è facile nemmeno per loro riprendere in un nuovo ambiente e le attenzioni della mamma adottiva e del fratellino smoccoloso non li aiutano certo a integrarsi.
Ma a loro importa poco, a loro basta chiudersi nella camera e dare voce al gigantesco impianto stereo che li proietta in mondi sempre nuovi, diversi.
Ed è proprio quello che accade all’ascolto del disco dei “Frost Axe”, band misteriosa che compare anche sulla maglietta di una ragazza della scuola e che accende la loro curiosità.
Un concept album che parla di una guerra tra demoni dell’inferno per rivendicarne il trono.
E se i due avessero l’insana idea di ascoltarlo al contrario, cosa succederebbe?
La vera storia inizia proprio da qui e proietterà i due a vivere un’avventura dalle tinte fantasy che li farà ricredere anche sulle loro origini e sulle loro insicurezze, su quel sentirsi sempre “fuori posto” nel mondo.
Bello, non c’è proprio niente da dire.
Potrei fermarmi qui con il giudizio ma no, vi meritate di più (e poi sento le fruste della redazione che schioccano che è un piacere… per loro, almeno).
Lo stile del fumetto è graffiante, duro e senza troppi fronzoli. Sia per quanto riguarda la storia che il disegno.
La sceneggiatura di Rick Spears non lascia nulla al caso, anzi lancia interrogativi e riesce a rispondere a pieno, incastrando e spiegando tutto. Almeno per quello che c’è da dire nel primo volume. Mi è piaciuta molto l’idea di realizzarlo come se fosse, comunque, un volume singolo. La storia trova una sua conclusione a fine volume, lasciando ovviamente un solo mistero sull’epilogo per dare l’aggancio ai successivi.
La storia non si perde in sottotrame o storie parallele di altri personaggi. Qui la fanno da padrone i due gemelli e, se è pur vero che la caratterizzazione dei personaggi di contorno poteva essere sviluppata un po’ di più, è anche vero che così facendo si rimane focalizzati sulla linea narrativa principale.
I disegni di Chuck BB sono essenziali, al limite dello stile manga ma molto funzionali a quello che si va a raccontare.
C’è un po’ di Mignola nei suoi demoni, ma anche qualcosa di “Scott Pilgrim” di Bryan Lee O'Malley e di “Gyakushu!” di Dan Hipp. Uno stile particolare e adattissimo a trasportarci da un ambiente urbano a quello più caratteristico del fantasy vecchia scuola.
La proposta di Diabolo Edizioni è sorprendente, speriamo che le aspettative siano mantenute anche dai successivi volumi per chiudere al meglio tutta la storia.
Presentato alla scorsa Lucca 2017, esiste anche una bellissima variant cover firmata da Tuono Pettinato nel suo stile inconfondibile.
Insomma: non avete scampo.
Fatevi avvolgere dall’energia del Black Metal.
Alzate le mani al cielo, scuotete la testa su e giù e… no, se avete mal di testa non fatelo… e date sfogo all’headbanging!
Black Metal (libro uno)
[Diabolo Edizioni]
Scrittore: Rick Spears
Disegnatore: Chuck BB
Formato: 13x19, brossura
Pagine 164 in bianco e nero
Genere: Fantasy, Avventura, Musica Metal
Compra su: Amazon
© Alen Grana