L'estate è un ricordo lontano? Ci pensiamo Noi di CrunchEd. Affrontiamo di petto la situazione proponendovi alcuni dei dischi che hanno segnato le nostre vacanze, nel bene e nel male. Fiorella Vacirca torna alla carica con la seconda parte delle mini recensioni "L'estate sta finendo" edition.
FABIO CINTI – album “La voce del padrone – Un adattamento gentile” (Private stanze / Audioglobe)
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Cosa si può dire su un disco che è una rivisitazione tutta archi e pianoforte dell’album più famoso (e forse più bello?) del Maestro Franco Battiato? L’omaggio di Fabio Cinti si apre con una melanconica “Summer on a solitary beach” ed è subito un gran capolavoro (in questo caso sono di parte perché è il mio pezzo preferito di Battiato). Tutto il lavoro di Cinti è così: delicato e onesto, un tripudio di suoni per un omaggio grandissimo ad un altrettanto grandissimo artista. “Centro di gravità permanente” vi svolterà la giornata, non importa quanto sia storta. Consigliatissimo, da mettere in playlist per tutta la vita.
GNUT “Hear My Voice” EP 1
+++++ Gnut partecipa al progetto “Hear my voice” , prodotto da Piers Faccini, con un EP composto da 4 canzoni originali in napoletano, testi del poeta Alessio Sollo. Quattro pezzi bellissimi, dalla grande carica strumentale tradizionale e - appunto - poetica, che trattano l’amore in maniera curata e appassionata. Il pezzo migliore è sicuramente “L’ammore ‘o vero”, con la voce di Gnut in un profondo stato di grazia. A volte basta poco, per creare poesia. A volte ci vuole anche l’intuizione giusta e in questo caso, “Hear my voice” non sbaglia affatto.
INDIEBOX DOWNFLYERS “FREQUENCY”
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Primo LP per la band bresciana dei Downflyers. Punk rock e alternative rock mischiati per bene in “Frequency”, un concept album che racconta il conflitto fra il Silenzio e il Suono. Idea articolata ma che vale un paio di ascolti dei testi ben pensati. Insomma, in generale un buon lavoro fatto da musicisti che conoscono bene tutti i trucchi del genere di appartenenza, ma che sa un po’ di “troppo” sentito. Però se questa è la vostra “cup of tea”, allora dovete assolutamente ascoltare “Frequency”.
CANDIES FOR BREAKFAST - Candies for breakfast
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Il disco omonimo dei Candies For Breakfast, il primo di una (si spera per loro) lunga serie, è un concentrato di nostalgia per l’alternative rock del passato, mixato con influenze dagli anni 2000 in poi. Dentro l’album si sentono chiaramente i Paramore, i Guano Apes, i Garbage, il tutto sottolineato dalla voce potente della cantante e la chiara abilità musicale di tutto il gruppo. Questo è un primo passo verso una crescita necessaria, per non rischiare di impantanarsi nell’atmosfera da cover band. Il disco è piacevole e scorre abbastanza bene, anche se qualcosa blocca gli ingranaggi dell’ascolto, ma i Candies For Breakfast, con la loro bravura, saranno in grado di sbocciare con i prossimi lavori.
© Fiorella Vacirca