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Qui a CrunchEd siamo orgogliosissimi di essere tra i primi in Italia ad ascoltare The Beat Is Dead il primo album solista di Nina Diaz, in uscita per Cosmica Records il 28 ottobre sulle piattaforme digitali e nei negozi di dischi (negli Stati Uniti sicuramente, qui da noi non è detto).
Personalmente ho desiderato poter recensire questo album perché seguo Nina Diaz da quando era la cantante delle Girl in A Coma, uno dei miei gruppi indie rock preferiti e che consiglio di andare subito ad ascoltare.
Premetto che, prima di venire a sapere dell'uscita di questo album, non conoscevo molto della storia personale di Nina e forse è questo che mi ha spinto a voler approfondire. Molto attiva sui social media, da un po' di tempo a questa parte ha smesso di fare mistero del suo passato di tossicodipendente altamente funzionale e anzi, ha posto la sua esperienza personale come il tema centrale di questo lavoro.
Facciamo un passo indietro: Nina Diaz ha firmato il suo primo contratto discografico con la Blackheart Records - l'etichetta di Joan Jett - a 14 anni, cominciando a bere quasi subito dopo. A 16 anni, durante una festa, qualcuno l’ha iniziata alla cocaina e così via, giù giù nella storia triste della spirale della dipendenza che arriva fino alla metanfetamina e che comprende anche tutta quella serie di incontri sfortunati e sbagliati che in qualche modo fanno sempre parte delle vite di chi abusa di sostanze stupefacenti.
Ora Nina è pulita e felice di esserlo da tre anni, il suo passato di tossicodipendente è solo un pezzo della sua vita e, anzi, ne parla proprio per mostrare che uscirne è possibile.
The Beat is Dead nasce come un EP formato da cinque canzoni, trasformandosi poi nel corso di tre anni in una sorta di concept album sulla tossicodipendenza e sul come sopravviverle senza perdersi in bugie o favolette zuccherate a riguardo.
The Beat is Dead è un album crudo e sincero, completamente aperto e trasparente che va a ripescare le sonorità che l'hanno vista crescere come musicista, giocandoci senza però togliere un grammo di serietà alla questione. Metà album ha quasi una maschera di leggerezza, mentre l’altra metà sprofonda in una sostanza vischiosa e nera.
In tutto questo poi c’è la voce di Nina Diaz che meriterebbe una recensione a parte: a tratti sinistra e crudele e a tratti sensuale, aperta come una finestra in primavera, proveniente da un luogo che è stato oscuro e che lo potrebbe essere ancora ma nel quale è stata accesa una luce che non si spegnerà tanto presto.
Per fare un esempio, alcune delle canzoni (una su tutte “Trick Candle”, il primo singolo) sono state scritte mentre ancora faceva uso pesante di droghe per poi essere rimaneggiate da sobria. E cosa c'è di più oscuro e strano del lavorare con del materiale uscito fuori dal buco nero della dipendenza?
The Beat is dead è un album-esorcismo, un incantesimo fatto da una curandera che ti guarda dentro e tira fuori tutti i demoni e gli spiritelli che sussurrano alle orecchie, che saltellano dentro alla testa e sottolineano incessantemente quella sensazione di nullità assoluta. In “Rebirth”, la terza traccia dell’album, si sentono più o meno distintamente delle voci che ridono, sussurrano e cantano in secondo piano, quasi come se fossero degli inquietanti echi delle proprie colpe.
L'album è serio, un lavoro certosino di svuotamento e rinascita, divertimento e ammissione dei propri peccati, andando a zompettare ora negli anni '80, ora nei bassi rabbiosi degli anni '90, ora prendendo a piene mani i beat dei 2000.
Dopo l'ascolto del disco ci si sente liberi e liberati, espiati di almeno un pezzo dei peccati che ci portiamo addosso come dentro ad un pesantissimo zaino. Il titolo, come racconta la musicista in diverse interviste, sta proprio a significare un taglio netto con il suo passato, il beat è morto e non tornerà più.
La tossicodipendenza è messa via e non tornerà più.
I peccati ci sono ancora tutti, ma si possono guarire grazie al potere misterioso della musica.
Canzoni da ascoltare: Trick Candle, Rebirth, Screaming without A Sound, For You, Mortician Musician.
Artista: Nina Diaz
Album: The Beat is dead
Etichetta discografica: Cosmica
Tracce: 12
Uscita: 28 ottobre 2016
Genere: Indie rock
L’album è in streaming su NPR.
© Fiorella Vacirca