Non importa quanti tu ne abbia già contati. A nulla può l’esperienza o la speranza che quest’anno andrà meglio, perché per qualche legge di Murphy ancora non scritta, ma sentita da molti, dal Natale non si scappa. Ma quest’anno anziché abbracciare unicamente la nostra Magda interiore, frustrata e sofferente, dovremmo lasciar spazio anche a Furio. Progettare un piano d’emergenza in maniera lucida, calcolata e fredda. Pensare insomma ad una via d’uscita per uscire illesi dalle feste.
Quanto sarebbe più facile se i padroni di casa, proprio come sugli aerei, illustrassero prima di incominciare le celebrazioni tutto il necessario per la sopravvivenza in caso di probabile — se non ineluttabile — schianto: mobiletto dei liquori, armadietto delle aspirine e anti-acido, muro del pianto con fazzoletti. Una scia luminosa per scappare dalla zia alla quale devi spiegare perché la relazione più duratura che tu abbia mai avuto è stata quella con Frankie, il pesce rosso oramai morto perché una sera ritenevi sacrosanto che anche lui dovesse prendersi una pausa dai suoi pensieri e gli hai versato un martini nella boccia dell’acqua. Uno scivolo per schivare la cugina impicciona che ha sfornato un altro pargolo dopo la promozione al lavoro e le devi raccontare perché copri le borse sotto gli occhi con dello stucco colorato per una cifra che a malapena mese per mese ti mantiene a galla. Un giubbotto gonfiabile per allontanarti alla svelta dal vecchio amico di famiglia che supera di due volte la tua età e ti racconta della sua cartella clinica nei più minuziosi dettagli.
Ti suona familiare? Le procedure d’emergenza dovrebbero essere d’obbligo in ogni casa, pena l’abbattimento dell’albero, smantellamento del presepe, sequestro di panettoni e pandori e ognuno a cena a casa sua. Ma tutto questo ancora non è realtà, purtroppo. Quindi bisogna assolutamente avere una valida alternativa, un kit di pronto intervento sul quale fare affidamento. Ti presento il mio e spero che tu ne possa trarre ispirazione.
Innanzitutto nulla riesce a calmare di più i nervi di Peaceful Piano, la playlist di Spotify in salsa natalizia. Un cuginetto che strilla? Una discussione su chi aveva ragione circa quella famosa partita di mercante in fiera del ‘98? Cuffie, brandy e sarai subito riportato alla vita.
Per ripristinare pace ed ordine puoi sempre utilizzare quell’aggeggio magico che prima o poi calamita l’attenzione di tutti. Sparaci su episodi natalizi di Will & Grace o Friends e ti sei assicurato due o tre ore di tranquillità.
Ma se questo non dovesse funzionare, ti consiglio la lettura di qualche libro, possibilmente frivolo e scacciapensieri. Fidati. Nulla riesce a migliorare l’autostima più di un personaggio la cui inossidabile stupidità ti farà sentir salire il QI più velocemente del colesterolo. Sophie Kinsella e la sua serie I love shopping farà da medicamento portentoso a qualsiasi paturnia.
E ad ogni modo tutti sanno che nulla riesce a riportare l’armonia e la pace come una bella tazza di qualche bevanda calda. Magari un tè o una cioccolata, specie se servita in questo elegante servizio.
Spero di averti ispirato con qualche strategia anti-panico, sentiti libero di utilizzarla in toto, modificarla, stravolgerla e condividerla. E nel caso decidessi di averne una, non dimenticare, se ti va, di larsciarmi un commento.
© Stefano Pastore
Grafiche di Giacomo Di Niro.