Oggi vogliamo parlarvi di un interessante progetto che certamente susciterà la vostra curiosità almeno quanto ha stimolato la nostra fame.
L'associazione culturale Zabbara, che dal 2014 si occupa di comunicazione sociale, documentari, arti e urbanistica per tessere relazioni economico/sociali nell’area della Sicilia e di promozione dei diritti umani nell’area euro-mediterranea e nel Medio Oriente, sarà impegnata dal 15 giugno all’8 agosto nella campagna di crowdfunding per la realizzazione del progetto FunKino.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Il progetto Funkino, tra i 15 selezionati da Banca Etica su 179 proposte ricevute a livello nazionale per il bando IMPATTO+, è un nuovo modello di interazione e reale inclusione lavorativa di richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale a Palermo, che verranno direttamente coinvolti all'interno di un percorso di formazione professionale e all’interno di un processo creativo di produzione cinematografica partecipativa diretto da un team di creativi da ogni parte d'Italia.
Nello specifico, FunKino è un cortometraggio di animazione sul mondo del lavoro visto dai migranti, il cui soggetto verrà scritto in maniera collettiva da 15 giovani tra i richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale a Palermo.
A corto ultimato è prevista poi l'attivazione di una borsa lavoro a uno dei partecipanti, selezionato per continuare l’esperienza in ambito cinematografico.
FunKino nasce dalla precisa volontà di decostruire le narrative dominanti riguardo al tema del lavoro. Andando a scardinare le logiche che vogliono i migranti relegati a impieghi a bassa professionalizzazione e il pregiudizio del “ci rubano il lavoro”, il progetto proverà a rimuovere i principali ostacoli che rendono loro difficile l'accesso all'industria culturale italiana.
Qui in CrunchEd sosteniamo da sempre iniziative così nobili, abbiamo deciso perciò di fare due chiacchiere con l'associazione culturale Zabbara:
Ragazzi, parlateci della vostra associazione: chi siete, cosa fate ma soprattutto cosa “significa” Zabbara?
Siamo un’associazione culturale con sede a Palermo che mira a promuovere la produzione audiovisiva e le arti visive come strumenti potenti per il cambiamento sociale e per la pace e il dialogo tra le diverse comunità dell’area mediterranea e dell’Europa.
Sviluppiamo prodotti cinematografici caratterizzati dall’utilizzo di nuove formule espressive e da un forte impegno sociale e per i diritti umani; progetti di educazione alla cittadinanza globale e per la formazione professionale in ambito cinematografico; attività per la promozione della cultura cinematografica attraverso nuove forme di coinvolgimento basate su processi partecipativi e inclusivi.
Zabbara nasce nel 2014 con la produzione di un lungometraggio, “EU 013 L’ULTIMA FRONTIERA”, che ha fatto scoprire al pubblico europeo la realtà dei Centri di Identificazione ed Espulsione in Italia. Nel tempo - e a fronte del moltiplicarsi delle voci sulla questione delle migrazioni in Italia - ci siamo messi alla ricerca di nuovi orizzonti narrativi e partecipativi per affrontare tematiche di vitale importanza per le società del Mediterraneo: pace, dialogo tra i popoli, migrazioni, diritto alla cittadinanza, costruzione di società plurali. Questa ricerca ci ha portato a concepire nuovi lavori, fra cui il nostro ultimo progetto, “Funkino”, attraverso il quale vorremmo dare una scossa alle narrazioni dominanti sul tema delle migrazioni usando la creatività e riuscendo al contempo a stimolare dei percorsi di inclusione reali e concreti per giovani migranti arrivati nella città di Palermo.
Zabbara è costituita da Alessio Genovese, regista di EU 013 e produttore; Valentina Muffoletto, project manager; Daniele Saguto, sociologo e musicista; Martina Genovese, esperta di tematiche ambientali.
L’attenzione per l’ambiente tocca trasversalmente Zabbara, nella misura in cui cerchiamo di stabilire connessioni tra il paesaggio naturale di cui ci sentiamo parte e quello umano.
Il nome Zabbara è simbolo di questa sintesi, una sintesi mediterranea rappresentata dalla Sicilia dell’agave – detta Zabbara in dialetto siciliano – e la Sicilia degli uomini in viaggio, costruttori di una cultura comune che è arrivata a influenzare il linguaggio – Zabbara, dall’arabo “sabr” che traduce l’italiano pazienza.
Spiegateci il progetto FunKino. Di cosa si tratta?
Con Funkino vogliamo avviare qui a Palermo la sperimentazione di un approccio partecipativo alla produzione culturale basato sul coinvolgimento attivo nel processo produttivo di un gruppo di giovani richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.
L’idea consiste nella condivisione di un percorso tra questi ragazzi e un gruppo di professionisti provenienti da diversi settori creativi (il cinema, il teatro, la scrittura creativa, l’illustrazione e l’animazione), che porterà alla realizzazione di un cortometraggio d’animazione che affronti il tema del lavoro.
Abbiamo accolto la sfida lanciata da Banca Etica attraverso il bando Impatto + di affidare il progetto a una campagna di crowdfunding, chiedendo cioè alle persone di contribuire alla realizzazione di Funkino diventandone produttori dal basso. Dopo aver passato la selezione tra 179 progetti presentati in tutta Italia, abbiamo avviato la campagna sul sito produzioni dal basso che ci terrà impegnati fino all’8 Agosto nella crescita di questa comunità di produttori. Il valore aggiunto del progetto consiste proprio nella costruzione di una rete di sostenitori coraggiosi, creativi e sognatori che speriamo di poter conoscere anche fuori dal web. Tra i premi pensati per i sostenitori c’è infatti anche un fine settimana da trascorrere qui con noi, nelle nostre strutture, ospiti del progetto.
Nel dettaglio Funkino consisterà nella realizzazione di un laboratorio formativo per ragazzi, che porterà alla scrittura partecipata di un soggetto cinematografico attraverso l’utilizzo di formule e linguaggi tipici del racconto, della fiaba e dell’illustrazione. A conclusione del laboratorio sarà realizzato lo storyboard del cortometraggio, da cui nascerà poi il corto animato, frutto degli spunti narrativi dei partecipanti e teso a stimolare un dibattito pubblico in Italia sul ruolo del lavoro nei percorsi di inclusione e per la costruzione di opportunità per i giovani in generale.
A fine percorso verrà realizzato un concorso di idee che premierà uno dei partecipanti con una borsa lavoro per collaborare con il team di Zabbara. L’attivazione della borsa intende riflettere il nostro impegno – commisurato alle dimensioni della nostra associazione – per la promozione del lavoro in ambito culturale.
Secondo voi, cos’è che ha reso vincente la vostra proposta?
Il fatto di voler dare voce a una questione di vitale importanza per l’Italia di oggi, l’accoglienza dei migranti; di porre l’accento su un’esigenza concreta, il lavoro; e di affrontare la questione in modo creativo ma concreto al tempo stesso, prevedendo l’attivazione di una borsa lavoro e prospettive di lungo termine per questo percorso. Inoltre, l’esserci approcciati al tema in un’ottica più ampia, riportando la questione ai giovani e chiedendo ai produttori di sostenere un modello basato sull’interazione creativa tra persone di origine diversa come risorsa sostenibile; sulla cultura come vettore di crescita del territorio; sulla creazione di opportunità lavorative come strumento per restituire dignità alla persona, ai giovani e al lavoro stesso. Insomma Funkino è un progetto che riguarda tutti.
Attraverso Funkino vorremmo parlare di lavoro per il miglioramento del sistema di accoglienza in Italia e per l’emancipazione dallo stesso; per non veder vanificati i percorsi già intrapresi in questo senso e per crearne di nuovi; per prospettare una vita dignitosa nel Paese contro la logica dello sfruttamento, del lavoro sommerso, del malaffare, della richiesta di forza lavoro dequalificata. Funkino vuole restituire dignità al lavoro stesso, recuperandone il senso di attività attraverso il quale l’individuo realizza i propri sogni.
Vorremmo aprire un capitolo sul lavoro culturale in Italia, estromesso dai percorsi di inclusione lavorativa e pieno di ostacoli al suo accesso. Vorremmo fornire gli strumenti per accedere a un sogno e per costruire una narrativa che rifletta la composizione reale delle nostre società: una narrativa comune per una società multiculturale.
Rubo le parole di un’intervista a Goffredo Fofi per riassumere in breve la nostra prospettiva:
“La difesa dell'ambiente in cui viviamo potrebbe diventare un motivo comune per lottare insieme (…) servono obiettivi comuni e lotta per degli ideali, in tal caso l’ambiente può fare da collante per la ricerca di un comun denominatore e combattere pregiudizi, stereotipi”. Noi di Zabbara vorremmo partire dai giovani e il lavoro.
Quanto è complicato affrontare un argomento così delicato senza rischiare di scadere nel banale o nel poco interessante? Qual è il vostro punto di forza?
Contiamo sulle capacità e la creatività del team artistico, sull’esperienza e la professionalità del gruppo di lavoro, nonché sulla rete di esperti che ci sostiene a livello nazionale anche sul fronte della ricerca sulle tematiche che fanno da sfondo al progetto.
Contiamo soprattutto su Funkino, un personaggio che si aggira tra la gente per risvegliarne le coscienze e attivarne l’interesse e la creatività. Funkino è già passato dal centro per l’impiego, dal mercato ortofrutticolo di Ballarò e dai quartieri popolari della città di Palermo. Ha partecipato al Festival di documentari Soleluna e sarà presto ospite di altri festival dedicati all’animazione e all’illustrazione, incontrerà poi le associazioni locali e i centri di accoglienza della città. Funkino sta viaggiando da nord a sud e molti si sono messi già messi alla sua ricerca...
Una volta realizzato il corto, come verrà divulgato? Avete già in mente canali che userete?
Il cortometraggio verrà presentato nell’ambito di festival cinematografici nazionali e internazionali e successivamente utilizzato all’interno dei programmi formativi che portiamo avanti sul territorio. I sostenitori di Funkino potranno ricevere il link scaricabile del corto e ospitare una proiezione pubblica con la partecipazione degli autori.
Credete che il vostro progetto possa essere replicato anche in altre città?
Sicuramente, Funkino è un progetto di respiro nazionale e internazionale. Il fatto che venga lanciato in Sicilia trova la sua ragion d’essere rispetto alle migrazioni della rotta mediterranea, la loro forte componente giovanile, il tema del lavoro e del migrare come prospettive che accomunano i giovani dell’isola, seppur con le dovute differenze. C’è poi un obiettivo di più lungo termine che consiste nella riattivazione delle periferie dell’industria cinematografica.
Questi sono di certo elementi che andranno ricontestualizzati nel momento in cui si vorrà portare Funkino in altre città o in realtà extraurbane. A prescindere da ciò, credo che il progetto possa arrivare ovunque nasca l’esigenza, la volontà e il desiderio di attivare percorsi creativi per l’inclusione sociale e la costruzione di comunità multiculturali. Zabbara si renderà disponibile per dare sostegno a quelle realtà che vorranno sposare il progetto e replicarlo nel proprio contesto.
Anche se il progetto non è ancora concluso, avete idee per il futuro? Quale sarà il prossimo passo?
La nostra ambizione è quella di rendere Zabbara una casa di produzione cinematografica partecipativa che possa formare e dare opportunità di lavoro ad un numero sempre maggiore di giovani, migranti e non. Abbiamo in cantiere diversi progetti: un corso di formazione sulle professioni del cinema, una rassegna di cinema africano, una produzione cinematografica di cui non possiamo al momento svelare i dettagli. Soprattutto continueremo a cercare Funkino tra la gente, in giro per l’Europa e il Mediterraneo.
Grazie ragazzi! In bocca al lupo!
Sostieni anche tu Funkino attraverso il crowdfounding di Produzioni dal basso!
Per maggiori informazioni visita:
Pagina facebook: Funkino
Sito ufficiale: Zabbara