FORMAZIONE:
Rosetta Garrì | voce, programming, sequencer
Dario Passamonti | chitarra, basso, tastiere
GENERE
Death Rock | Post-Punk | Psychedelic Dark
PROVENIENZA
Frosinone - Gotham City
SEGNI PARTICOLARI
Come provenienti da Gotham City, taglienti e oscuri riff di chitarra avvolgono una voce maestosa.
DISCOGRAFIA
come Spiritual Bats
1993 - Spiritual Bats - DIY
1996 - Confession - DIY
1999 - Sacrament - DIY
come The Spiritual Bat
2008 - Through The Shadows - Alchemisti Music
2011 - Cruel Machine - Danse Macabre Records
2012 - Cruel Machine American Limited Edition Release - Industry8/Digital Ferret]
2013 - Live At CPA Florence - Swiss Dark Nights
2014 - Mosaic - Danse Macabre
2017 - Your Own World (And The Vision Of Sound) [Danse Macabre]
2022 - Mission:Create [Swiss Dark Nights]
«Use your eyes as sharp blades of ice… use your voice, as tidal waves of embers!»
1_Come nasce il progetto The Spiritual Bat?
Il progetto The Spiritual Bat nasce intorno al 2005, quando per vari motivi si sciolgono gli Spiritual Bats. I due fondatori, Dario e Matteo, avevano deciso di seguire ognuno la propria strada. Per Dario era essenziale continuare un percorso che per lui era ancora in evoluzione. Con un pizzico di ironia, Dario decise di mantenere il nome, cambiandolo al singolare. Avevamo perso cantante, musicisti e sala prove. Così abbiamo imparato a comporre tutti gli arrangiamenti, a registrare e mixare; abbiamo anche perso l'intero album, praticamente finito, a causa di un black-out durante un trasferimento dati. Ma non ci siamo mai arresi!
2_Cosa vi lega al gruppo dei Pittori Alchimisti?
Il gruppo de I Pittori Alchimisti nasce nel 1976 da un'idea di Lamberto Bracaglia, purtroppo scomparso da poco. Lamberto era un artista vulcanico, un visionario, un amatissimo e stimatissimo insegnante di figura, che coinvolse negli anni Settanta vari artisti in questo progetto che aveva l'alchimia come tema portante, il "conosci te stesso", l'arte come metafora dell'alchimia e viceversa. Lamberto, cognato di Dario, gli ha trasmesso la passione per l'arte e per la pittura. Grazie anche alla pittura, Dario ha sconfitto il glaucoma congenito da cui era affetto, almeno per un po' di tempo. Fu naturale per Dario entrare a far parte del gruppo dei Pittori Alchimisti. Già negli anni Settanta, gli Alchimisti realizzavano installazioni e performance accompagnate da musica. Dario aveva iniziato a suonare la chitarra poco prima di quello che noi chiamiamo il passaggio nel mondo delle ombre, o l'attraversamento delle nebbie di Saturno - ovvero quando il glaucoma ebbe la meglio. Nel 1992 Dario e Matteo fondarono gli Spiritual Bats, con copertine, installazioni e videoproiezioni degli Alchimisti, in particolare di Lamberto e Flavia, che accompagnarono le loro pubblicazioni e performance.
3_Parlateci un po’ del luogo in cui componete, suonate e registrate: la Batcave.
La Batcave in realtà è una stanza nel nostro appartamento, insonorizzata alla buona. È un sogno realizzato, poter suonare e registrare in qualsiasi momento della giornata. Purtroppo è stato anche uno dei motivi per cui non ho più suonato la batteria acustica. Avevo una batteria elettro-acustica, ma non mi ha appassionato.
4_Come vi sentite prima di andare in scena?
Iniziamo a sentirci a casa sul palco, ma non siamo mai stati animali da palcoscenico. Per anni, abbiamo evitato di suonare dal vivo, a causa di un severo stage-fright. Era un desiderio latente, ma ci nascondevamo dietro l'idea che non era prioritario, che non ci interessava. Finché un giorno è accaduto qualcosa che ci ha dato la spinta necessaria. Il nostro fonico e amico Claudio Mura, che ha mixato Confession, Sacrament e Through The Shadows, compagno di nottate al mixer e di cene, è scomparso prematuramente. Claudio ci aveva spesso rimproverato, fraternamente, la mancanza dell'esperienza live, e noi gli avevamo promesso che presto ci saremmo riusciti. Alla sua scomparsa, ci è sembrato un dovere: un paio di concerti locali, e poi il via ai tour negli Stati Uniti, da New York a Los Angeles. I primissimi concerti sono stati davvero spaventosi, ma ci siamo sforzati di continuare, e abbiamo scoperto che Claudio aveva ragione!
5_C’è differenza tra il pubblico italiano e quello estero?
Guarda, dipende dai concerti, dalla nostra performance, dalle persone... non tanto dall'essere italiano o meno.
6_Cosa rappresentano per voi i Social Network?
Sin dai tempi di Myspace, i social network sono stati una manna per gli artisti che non avevano la possibilità di pagare agenzie pubblicitarie, agenzie di booking, ecc. Grazie a Facebook abbiamo realizzato ben cinque tour negli USA, e tante date in Europa. Certo, possono essere dispersivi, ma il raggiungimento degli obiettivi dipende dalla conoscenza del mezzo tecnologico, degli algoritmi. A volte si ha l'impressione di dedicarsi più ai social network che alla musica. E poi, ci sono gli odiatori seriali, informazioni casuali e fake news che ci bombardano... Noi vogliamo solo diffondere la nostra musica!
7_Oltre la musica, ci sono altre forme d’arte che vi appassionano?
Dario, come già detto, nasce come pittore, e ha partecipato a mostre, inclusa la Biennale di Venezia, con gli Alchimisti. A me piacciono i bei film, che mi limito a guardare, e la lettura di bei libri.
8_Quali sono i vostri tre dischi preferiti di sempre?
Rosetta:
Of The Want Infinite - Requiem In White (1994 - Apocalyptic Vision)
Jazz at Massy Hall - The Quintet (1953 - Debut/OJC/America)
Clap Hands, Here Comes Charlie - Ella Fitzgerald (1961 - Verve Records)
Dario:
Unknown Pleasures - Joy Division (1979 - Factory Records)
Only Theatre of Pain - Christian Death (1982 - Frontier)
In The Flat Field - Bauhaus (1980 - 4AD)
The Dark Side Of The Moon (1973 - Harvest/Capitol)
9_Chi butteresti giù dalla torre?
- Nina Hagen o Siouxsie & The Banshees?
Rosetta: Sono ben altre le persone che butterei giù da una torre, non certo quelle che hai nominato! Se proprio devo dire qualcosa, fra Nina Hagen e Siouxsie, preferisco Siouxsie, anche se come vocalità trovo Nina Hagen strabiliante; il suo modo di giocare con la voce è davvero qualcos'altro.
- Bauhaus o Christian Death?
Dario: Tra Bauhaus e Christian Death, preferisco i Christian Death, che al primo ascolto mi hanno segnato per sempre - soprattutto la voce e il fraseggio di Rozz Williams, ma mai e poi mi sognerei di buttare giù i Bauhaus, nemmeno per scherzo!
10_Una frase o citazione per salutare i lettori di CrunchEd.
Cari lettori di CrunchEd, è un piacere conoscervi! Date un ascolto ai nostri pezzi a mente e cuore aperto, e speriamo di incontrarvi presto dal vivo!
CONTATTI
thespiritualbat.bandcamp.com/music
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