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Pubblicato per Pioggia Rossa Dischi, il primo lavoro dell’autrice genovese è un esordio di spessore che non passa inosservato.
di Luca Cameli
Irene Buselli è una sorta di Dr. Jekyll & Mr. Hyde del panorama musicale italiano.
Cantautrice genovese, vincitrice del Premio Bindi 2023, si divide fra gli studi sull’IA – forte di una laurea in matematica – e il suo progetto artistico con cui dà sfogo alla sua passione per la scrittura.
Viste le premesse, l’approccio a questo album si è caricato di grandi aspettative e devo riconoscere che la mia curiosità è stata ripagata appieno.
Io, Io, Io è un bellissimo esordio discografico.
Irene, nelle 7 tracce che compongono il disco, scava, indaga, analizza nel profondo sé con una prospettiva del tutto particolare: cerca di capire quello che non funziona, cosa c’è di sbagliato nel suo io più profondo.
Il risultato di questa ricerca è un album intimo e accogliente, che rimane addosso all’ascoltatore perché, come spesso accade alle opere che nascono autobiografiche, finisce per raccontare qualcosa di ognuno di noi.
L’album si muove fra gli stilemi del classico cantautorato italiano, arricchito da arrangiamenti sempre funzionali che permettono, senza imbarazzi, incursioni in un elegante pop elettronico o in ambientazioni orchestrali, caratteristiche che rendono l’album sofisticato ed elegante senza mai appesantire le atmosfere volutamente dilatate.
Questo universo sonoro è costruito sulla vera struttura portante: i testi.
Le parole, interpretate da Irene, che riesce a essere dolce, rassicurante e al tempo stesso tagliente, si trasformano in veri e propri stati d’animo, un linguaggio nel linguaggio.
Io, Io, Io è un’opera prima che sorprende per spessore e per scelte stilistiche, portando alla luce un grande talento.
Brava Irene, adesso siamo ancora più curiosi di scoprire dove ti porterà la tua ricerca.
Brani migliori: Così Sottile, Scusami
Pioggia Rossa Dischi
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